martedì 31 maggio 2011

Il pagellone della Eredivisie

Bilancio di fine stagione della Eredivisie, che domenica ha emesso gli ultimi verdetti. Ajax campione; Twente ai preliminari di Champions; PSV Eindhoven, Az Alkmaar e ADO Den Haag in Europa League; Excelsior e VVV Venlo salvi dopo i play-out; Willem II retrocesso e sostituito dall’RKC Waalwijck. Di seguito il meglio e il peggio del campionato olandese 2010/11.

Theo Janssen. Riscoprirsi fenomeno sulla soglia dei trent’anni. Birra, sigarette e tatuaggi fanno la felicità delle riviste di colore, ma il campo richiede altre qualità. Lui nel Twente (che ha lasciato a fine stagione per l’Ajax) le ha messe in mostra tutte, come mai fatto in precedenza. Se gli Europei si giocassero quest’anno, vederlo titolare nell’Olanda al posto di Sneijder scandalizzerebbe solo chi antepone il nome al rendimento. Voto 10.

Frank de Boer. Ajax campione dopo sette anni, nonostante le cessioni (Suarez, Emanuelson), le turbolenze di spogliatoio e le faide societarie. Non ha vinto la squadra migliore? Poco importa. Gli ajacidi hanno saputo farsi trovare più pronti nei momenti decisivi. Come contro il Twente all’ultimo turno, autentico capolavoro di tattica, concentrazione e convinzione firmato De Boer. Allenatore esordiente, ma non se n’è accorto nessuno. Voto 9.

Dmitri Bulykin, Wesley Verhoek, Jens Toornstra, Lex Immers. Quartetto delle meraviglie di un ADO Den Haag che ritrovato l’Europa dopo 24 anni, scombinando tutti i pronostici che inserivano i giallo-verdi tra i candidati alla retrocessione. Esclusi i festeggiamento con canti antisemiti, una stagione perfetta. Voto 9.

Jan Vertonghen. Leader classe 87 della difesa, quella dell’Ajax, meno battuta del campionato, capace di incassare negli ultimi sei mesi solamente due reti all’Amsterdam ArenA (Europa League esclusa). Con il compagno Stekelenburg è l’elemento più maturo per il trasferimento all’estero. Magari per raggiungere il connazionale Vermaelen all’Arsenal. Voto 8.

Nacer Chadli. In dodici mesi dalla Eerste Divisie alla Champions League, con impatto notevole. Dopo Elia e Stoch, ancora una volta il Twente ha pescato un’ala sinistra di prospettiva. Voto 8 (a lui e ai talent scout dei Tukkers).

Dusan Tadic. Batte bandiera serba il re degli assist 2010/11. 17 sono stati quelli messi a segno dall’ala sinistra di un Groningen che per metà stagione ha addirittura cullato il sogno del titolo nazionale. Farà strada. Voto 7,5.

Luc Castaignos. Titolare a 18 anni nel Feyenoord costretto per ragioni di bilancio a sposare la linea verde, ha chiuso in doppia cifra (15 gol) un torneo che per lui ha rappresentato un corso accelerato di maturità. Diplomato a pieni voti, è pronto per l’università. A Milano, sponda Inter. Voto 7,5.

Heracles Almelo. Per il secondo anno consecutivo è il club che ha offerto la miglior performance in relazione al budget. Ancora una volta l’appendice di fine stagione sono stati i play-off Europa League anziché i play-out. Dopo l’Udinese sono i migliori bianconeri d’Europa. Voto 7.

Geertjan Verbeek. A suo dire il quarto posto per il suo Az, club lo scorso anno sul baratro del fallimento, è come aver vinto il campionato. Difficile dargli torto, specialmente quando ti trovi con un attacco composto da Jonathas e Pellè (ma per fortuna anche dalla rivelazione islandese Sigthórsson). Voto 7.

Luuk de Jong, Kevin Strootman, Stefan de Vrij, Jordi Clasie. Rispettivamente attaccante del Twente, centrocampista dell’Utrecht (“il nuovo Van Bommel” secondo la stampa olandese), difensore centrale del Feyenoord e centrocampista/play dell’Excelsior. Piccoli oranje crescono. Voto 7.

Jonathan Reis. La droga, l’alcol, il difficile percorso riabilitativo. Poi in campo gol a raffica, nella tradizione del miglior Romario. A dicembre però gli sono saltati i legamenti. E il PSV Eindhoven, orfano anche di Afellay, si è sgonfiato. Attendiamo con fiducia il ritorno del talentuoso brasiliano. Voto 6

Jeroen Verhoeven. Una mascotte più che un portiere, con quel suo quintale di peso che rappresenta la miglior pubblicità possibile anti-McDonald. Eppure, da terzo portiere dell’Ajax (ha pure giocato - non memorabilmente - qualche partita), anche lui è campione d’Olanda. Voto 6.

Ricky van Wolsfwinkel. L’Europa Legue ha fatto male a lui e all’Utrecht, entrambi in netto declino nella seconda parte della stagione. Il genero di Neeskens non è ancora pronto per lasciare la Eredivisie. Voto 5,5.

Bryan Ruiz. Il miglior giocatore della Eredivisie 2009/10 si è visto solo a tratti, anche a causa di qualche problema fisico. Imperdonabile però il rigore a cucchiaio a quattro giornate dalla fine contro il Roda, che ha privato il Twente di una vittoria col senno di poi decisiva per il titolo. Voto 5.

Marcus Berg. C’era una volta un bomber che faceva faville tanto nel Groningen quanto nell’under-21 svedese in semifinale all’Europeo 2009 di categoria. A Eindhoven è sbarcata la sua fotocopia sbiadita, quasi trasparente. Delusione dell’anno. Voto 4.

Albert Ferrer. Non basta aver giocato nel Barcellona per improvvisarsi esportatore della filosofia catalana. Chiamato a stagione in corso dall’ambiziosissimo Vitesse per toglierlo dalla zona retrocessione (e pianificare un futuro da big), Ferrer ha evitato i play-out all’ultima giornata solo per differenza reti, chiudendo con un sonoro 1-4 in casa nello scontro diretto con l’Excelsior. Sembrava di assistere a Barcellona-Almeria. Gli epigoni dei blaugrana però non indossavano la maglia giallo-nera. Voto 3.

Willem II. Oltre 100 gol incassati in stagione tra campionato e coppa non necessitano di ulteriori parole. Si può retrocedere in tanti modi, il club di Tilburg ha scelto quello peggiore. Voto 1.

Fonte: Il mondo siamo noi

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