venerdì 6 maggio 2011

Into the wild

In termini di investimenti, visibilità e gradimento del pubblico, l’hockey su ghiaccio rappresenta per la Finlandia ciò che il calcio è per l’Italia, e viceversa. Da noi un giocatore di hockey che decidesse di sospendere per un anno la propria attività agonistica per girare il mondo e completare i propri studi umanistici non farebbe notizia. Se per contro fosse Davide Santon a optare per questo singolare anno sabbatico, finirebbe sulle prime pagine di tutti i quotidiani. Logico pertanto che nella terra dei Sami la decisione di Johannes Westö non abbia suscitato particolare scalpore. Centrocampista offensivo classe 91, Westö è considerato uno dei più promettenti giovani della nuova generazione del calcio finlandese. Gioca nella squadra più forte del paese, l’HJK Helsinki, ed ha già festeggiato due titoli nazionali consecutivi. Ma il calcio non appare propriamente in cima ai pensieri di questo rampollo discendente da una famiglia di scrittori di buona fama - lo sono il padre e lo zio.

Quello di Westö rappresenta uno dei più significativi movimenti di mercato della Veikkausliiga 2011, tanto per aiutare a comprendere meglio le esatte dimensioni, economiche ma anche di appeal, del massimo campionato finlandese. L’HJK di Annti Muurinen punta con decisione al terzo successo consecutivo e probabilmente riuscirà nell’impresa se, come accaduto nell’ultima stagione, le avversarie più quotate si saranno già eclissate a metà stagione. Criticato da vaste frange della tifoseria dell’HJK per il basso livello di gioco offerto in relazione ai mezzi disponibili, Muurinen si è parzialmente “riabilitato” nel 2010 passando dal 442 ad un più fluido 4231, con tre mezzepunte creative (Sebastian Sorsa, Erfan Zeneli e il gambiano Dauda Bah) capaci di offrire un briciolo di imprevedibilità in più alla manovra. Persi il miglior giocatore della Veikkausliiga 2010, il mediano della Sierra Leone Medo (ceduto già in agosto al Partizan Belgrado), e il capocannoniere del torneo Juho Mäkelä, partito per l’Australia, il club della capitale punta su due elementi di interessanti prospettive quali Juhani Ojala, centrale difensivo classe 89, e Teemu Pukki, attaccante classe 90 rientrato in patria dopo un triennio trascorso a Siviglia senza riuscire a trovare continuità di utilizzo.

Per impedire il tris dell’HJK l’Honka, guidato dall’ex Perugia Mika Lehkosuo, ha rivoluzionato mezza squadra, prelevando tra gli altri il nigeriano Dudu dalla rivelazione KuPS, club che quest’anno, nella più classica tradizione finlandese, è destinato a non ripetersi. Il TPS –conosciuto in Italia come Turun - ha invece scelto di monetizzare cedendo i due fratelli Riski (l’ottimo Roope è finito al Cesena). E’ rimasto invece il miglior portiere della Veikkausliiga, il 22enne Jukka Lehtovaara. Con il nono budget del campionato invece l’altra squadra di Turku, l’Inter, può competere contro l’HJK solamente a livello giovanile. Guidati dall’olandese Job Dragtsma, i “Sinimustat” (nerazzurri) rappresentano il fiore all’occhiello di vivai finlandesi, potendo contare su un settore giovanile composto da ben 14 squadre e gestito in collaborazione con la città di Turku. L’exploit del biennio 2008-09 (titolo e coppa nazionale), ottenuto oltretutto con un gioco fatto di possesso palla, pressing e verticalizzazioni - una rarità a quelle latitudini - appare però difficilmente ripetibile.

Fonte: Guerin Sportivo

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