giovedì 14 gennaio 2010

Polvere di stelle

Nel nuovo numero in edicola di Calcio 2000 raccontiamo il calcio svizzero: il successo al Mondiale under-17, la riorganizzazione del settore giovanile, i “secondos”, la Super League, lo Young Boys di Petkovic, il Bellinzona di Cavasin e i fallimenti eccellenti. Radio Olanda pubblica un estratto focalizzato su quest’ultimo tema.

Nel marzo 2002 il corpo del finanziere Helios Jermini, presidente del Lugano, viene trovato all’interno della sua auto, inabissatasi nelle acque del lago in prossimità di Brusino, a pochi chilometri dalla città ticinese. La società calcistica, travolta dai debiti, viene dichiarata fallita l’anno seguente. Nello stesso periodo finisce in bancarotta anche il Losanna, mentre un anno più tardi è il turno del Servette, anch’esso con i libri contabili modello profondo rosso. Nel 2009 invece tocca allo Chaux-de-Fonds finire tra i dilettanti. Sommando i titoli nazionali presenti nelle bacheche dei quattro club citati si arriva a quota trenta, diciassette dei quali di proprietà dei ginevrini del Servette. Quando si tratta di fare pulizia o, semplicemente, di applicare le regole, in Svizzera non si sgarra. Zeru tituli o palmares ricco, poco importa. Niente salvataggi per motivi di ordine pubblico, né rateizzazione dei debiti, né salti di categoria per millantati meriti sportivi. Il sistema-calcio elvetico presenta le stesse zone d’ombra di molti altri campionati europei (basta pensare a certi parcheggi fittizi di giocatori in Ticino), ma è nel contempo dotato di anticorpi sufficientemente forti per difendersi e non perdere credibilità. Amministrare virtuosamente può anche portare dei vantaggi sul campo, come accaduto la scorsa estate al Locarno. Finito penultimo in Challenge League e pertanto retrocesso in Prima Lega (la serie C svizzera), il club del Lido è stato ripescato, grazie ai propri conti in regola, dopo i fallimenti di Chaux-de-Fonds e Concordia Basilea. Quest’anno potrebbe accadere una cosa simile in Super League, dove il Grasshopper sta navigando nel torbido mare del dissesto finanziario. Un altro gigante dai piedi d’argilla.

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