giovedì 9 giugno 2011

Il ruggito di Brisbane

Difficilmente un titolo nazionale può essere conquistato con maggior merito di quanto fatto dal Brisbane Roar lo scorso 13 marzo. I Leoni si sono laureati campioni della Hyundai A-League per la prima volta nella propria storia dopo aver battuto ai calci di rigore i Central Coast Mariners nella Grand Final dei play-off del campionato australiano.

Una stagione pressoché perfetta quella del club di Brisbane: vincitore della regular season con otto punti di distacco sulla seconda; miglior attacco (58 gol fatti) e miglior difesa (26 subiti) del campionato; sei giocatori nell’All Star Team 2010/11; nuovo primato australiano di risultati utili consecutivi (28); miglior assist-man (il tedesco Thomas Broich con 12), miglior portiere (Micheal Theoklitos, che ha anche stabilito il record australiano di imbattibilità non subendo reti per 876 minuti) e miglior allenatore del campionato (l’immigrato greco Ange Postecoglou); vincitore del Fair-Play Trophy quale squadra più corretta.

Una marcia trionfale che rischiava clamorosamente di concludersi nel peggiore dei modi proprio nella Grand Final quando, sul terreno amico del Suncorp Stadium, a quattro minuti dalla fine del secondo tempo supplementari il Brisbane Roar si trovava sotto di due gol. Poi l’incredibile rimonta firmata da Henrique e – all’ultimo assalto – da Erik Paartalu, prima dello show finale del portiere Michael Theoklitos, capace di bloccare due rigori agli avversari. Quello del Brisbane Roar è stato un successo maturato a dispetto di una politica molto attenta al bilancio; a inizio stagione erano partiti il bomber Sergio van Dijk (ceduto all’Adelaide United, dove si è laureato capocannoniere della A-League) e i giovani Tommy Oar, Michael Zullo e Adam Sarota (tutti finiti all’Utrecht), successivamente imitati dalla punta Reinaldo e dal talento locale Luke DeVere, finiti rispettivamente in Qatar e Corea del Sud. Il Brisbane Roar ha pertanto vinto sia a livello sportivo che economico.

Fonte: Guerin Sportivo

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