mercoledì 13 ottobre 2010

Il ritorno del Cacciatore

Nel travolgente 4-1 con il quale l’Olanda ha sotterrato la Svezia sono almeno quattro i tulipani che meritano la copertina: Ibrahim Afellay, autore di una doppietta (i suoi primi gol in maglia oranje) e di uno splendido assist; Wesley Sneijder, impagabile nel lavorare per sottrazione (uno-due tocchi e il compagno è già lanciato verso la porta); Rafael van der Vaart, encomiabile per applicazione nel ruolo di centrocampista difensivo a fianco di Van Bommel; e Klaas-Jan Huntelaar, la cui doppietta gli ha permesso di raggiungere Marco van Basten nella top ten dei marcatori olandesi di tutti i tempi.

Ovviamente i gol vanno “pesati”, e quelli dell’ex Cigno di Utrecht hanno rivestito un ruolo fondamentale nella storia dei tulipani. Tuttavia i numeri di Huntelaar restano importanti: 24 gol in 40 partite (solamente 22 delle quali però da titolare), la media di una rete ogni 92 minuti, a segno in tutti i primi quattro incontri di qualificazione a Euro 2012. Huntelaar non è mai stato titolare in un grande torneo internazionale: nel 2006 dovette accontentarsi di vincere l’Europeo under-21 con l’Olanda, nel 2008 era riserva di Van Nistelrooy, nel 2010 gli è stato preferito Van Persie. In quest’ultimo caso, nonostante il ct Van Marwijk lo aveva inserito spesso nell’undici iniziale durante le qualificazioni, ha pesato la stagione trascorsa il semi-naftalina nel Milan.

Già, il Milan. L’ambiente, inutile negarlo, lo considerava un sostituto. Non è arrivato Dzeko? Accontentiamoci di Huntelaar. Il concetto è questo. L’utilizzo come attaccante destro in un tridente ha completato l’opera. Provate a far giocare Trezeguet o Inzaghi (dichiarato dallo stesso Huntelaar uno dei propri attaccanti di riferimento) in quel ruolo. Non è un caso che, una volta partito da Milano, l’olandese è tornato a fare (bene) il suo mestiere.

Nelle undici partite disputate finora da settembre a oggi, Huntelaar non ha scritto il proprio nome sul tabellino solamente in due occasioni: nel debutto in Bundesliga in casa dell’Hoffenheim, e nella prima giornata di Champions League contro il Lione. Per il resto, 8 gol nell’Olanda (tripletta a San Marino, doppietta contro Finlandia e Svezia, gol-partita in Moldavia) e 5 nello Schalke 04 (contro Borussia Dortmund, Friburgo, Borussia Mönchengladbach, Norimberga e, in Champions, Benfica). “Se non hai segnato, significa che non hai giocato bene”, ama ripetere Huntelaar. Una frase che racchiude la filosofia di un’intera carriera.

Fonte: Il mondo siamo noi

4 commenti:

  1. Secondo me va bene in campionati come quello olandese e tedesco.
    Per ora non è del tutto maturo a mio avviso, sarà anche stato esterno di un tridente (comunque non sempre), ma in Spagna nel Real Madrid ha fallito e non mi venite a dire di Robben, Sneijder e Cambiasso...
    Robben era afflitto da troppi infortuni (come ora) ma è un fenomeno.
    Sneijder Pellegrini voleva fortemente tenerlo e gliel'hanno venduto.
    Cambiasso è stata una pessima politica a lasciarlo partire (Zidane y Pavones)

    Segnare 3 gol contro San Marino e contro la Moldova sicuramente i numeri sono dalla sua, ma qualche pagnotta la deve ancora mangiare.


    Guido Lorenzelli
    www.asdmamas.blogspot.com

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  2. Non amo particolarmente giocatori alla Huntelaar. Però non concordo con la tua opinione. Cosa significa "va bene in un campionato come quello tedesco?". Spero non al fatto che la Serie A è più difficile della Bundesliga, ci sono difensori più preparati, ecc....

    In Spagna non ha fatto peggio dell'osannato Benzema, pur giocando (non alla grande) solo sei mesi. Nel Milan non ha incantato, d'accordo, ma non ci sono mai nemmeno state le condizioni per farlo: impiego part-time, sovente a destra.

    Chiaramente poi se bisogna scegliere tra lui e Ibrahimovic, è ovvio optare per lo svedese.

    Riguardo alla pagnotta, mi trovi invece assolutamente d'accordo. Ma il discorso vale per il 99% dei giocatori in attività.

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  3. In Italia secondo me c'è un tatticismo esasperato e si cura molto di più la parte difensiva, prima non prenderle poi vediamo.
    Le grandi spesso sono in difficoltà a giocare con le piccole dato che sovente queste si chiudono senza provare a agiocare.

    In Olanda e Germania questo non succede...in Olanda lo schema di base mi sembra essere il 4 - 3 - 3 come riferimento e si vedono molti più gol.

    In Germania si segna tantissimo e poi ti faccio un esempio : giochi contro il Werder magari perdi 6 - 4 ma tu Huntelaar fai 4 gol, comunque inutili....è un esempio stupido ma penso ti faccia capire cosa intendo per campionati "come quello olandese e tedesco".

    Se poi guardiamo alla difficoltà dei campionati e caratura penso che la Eredivisie olandese sia ancora inferiore alla Serie A, mentre la Bundesliga sia alla pari del massimo torneo italiano.

    Liga e sopratutto Premier sono davanti a noi, la Premier sopratutto...

    E' solo il mio pensiero sia chiaro..........

    Guido Lorenzelli
    www.asdmamas.blogspot.com

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  4. La tua è una opinione condivisibile. Però, tatticismo o no, rimango dell'idea che Huntelaar non abbia avuto adeguate chance al Milan. Nello Schalke 04 è invece perfettamente giudicabile, nel bene come nel male (nel suo caso per ora vale la prima ipotesi).

    Ti cito un altro esempio: l'austriaco Hoffer a Napoli non è stato un flop, bensì un giocatore ingiudicabile. Nel Kaiserslautern invece possiamo finalmente provare a capire di che pasta è fatto.

    Riguardo alla caratura dei campionati, sono d'accordo con te. I risultati in Europa - e intendo in tutte e due le coppe - non mentono.

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