lunedì 17 maggio 2010

Verdetti di fine stagione

Come da pronostico, l’Ajax si assicura il brodino della Coppa d’Olanda battendo un Feyenoord nettamente inferiore sotto ogni punto di vista, in primis quello degli stimoli. Formalmente la finale è spalmata su 180 minuti, in realtà ne dura appena 9, il tempo impiegato da Siem de Jong per perforare due volte la retroguardia del club di Rotterdam nel match di andata dell’Amsterdam ArenA. Il resto è solo una passerella, quasi più amara per l’Ajax (il titolo nazionale finito al Twente per un solo punto brucia parecchio) che per il Feyenoord.

La squadra allenata da Mario Been, comunque più che dignitoso alla sua prima stagione sulla panchina dell’ex grande d’Olanda, centra l’obiettivo minimo della qualificazione all’Europa League. Al Feyenoord faranno compagnia Psv Eindhoven, Az Alkmaar e Utrecht. Questi ultimi sono i vincitori dei play-off per l’ultimo piazza disponibile per l’ex Coppa Uefa. Dove forse ci sarebbe stato meglio l’Heracles Almelo di Gertjan Verbeek, terminato davanti in classifica all’Utrecht spendendo quindici volte di meno quanto fatto dal club allenato da Ton Du Chatinier. La lotteria dei play-off ha però vanificato in dieci minuti quanto di buono fatto lungo tutto l’anno; tale è stato infatti il tempo impiegato dal Roda per ribaltare il risultato ad Almelo e cogliere un clamoroso successo esterno per 2-1, dopo il pareggio (1-1) dell’andata. Tutt’altra musica però in finale contro l’Utrecht, nel frattempo sbarazzatosi facilmente del Groningen. La differenza tra i due club è emersa in tutta la sua chiarezza sia al Parkstad Limburg (2-0 Utrecht) che al Galgenwaard (4-1). Missione dunque compiuta sotto la Domtoren (Torre del Duomo) per Mertens, Van Wolfswinkel, Mulenga e compagni. Nonostante nessuno di questi attesi protagonisti sia riuscito a terminare il campionato in doppia cifra. Insomma, c’è ancora parecchio su cui lavorare.

Capitolo Nacompetitie. Salvo all’ultimo respiro il Willem II grazie alla doppietta di uno dei tanti pessimi giocatori visti a Tilburg negli ultimi anni: l’ex Borussia Dortmund Mehmet Akgün. Eroe per un giorno, Akgun ha affossato con due reti nei tempi supplementari i sogni di gloria del Go Ahead Eagles, sbarcato a Tilburg forte dell’1-0 dell’andata, pareggiato dopo una mezzora scarsa da Demouge. Grossa delusione per le Aquile di Deventer, che dopo la semifinale di Coppa d’Olanda persa contro l’Ajax vedono svanire al fotofinish il loro principale obiettivo stagionale. Il successo nella tiratissima semifinale contro il Cambuur di Menzo (2-0 a Deventer, 0-1 a Leeuwarden) aveva ingigantito le aspettative, anche alla luce dello stato di crisi in cui versava il Willem II, mai convincente nemmeno in una semifinale sulla carta agevole come quella contro l’Fc Eindhoven. Una grande stagione conclusa con un pugno di mosche, mentre Tilburg si veste a festa per celebrare il lieto fine di un’annata imbarazzante. Anche questo è il calcio.

L’altro match dei play-off salvezza/promozione aveva invece regalato un emozionante derby di Rotterdam: Sparta contro Excelsior. I primi si erano sbarazzati non senza qualche brivido dell’Helmond, sconfitto 2-0 al Het Kasteel dopo il ko di misura (1-2) dell’andata. I giovani guidati da Alex Pastoor (l’Excelsior è, di fatto, una squadra under-21) avevano invece avuto la meglio sullo Zwolle sia in trasferta (1-0) che in casa (4-3). Derby quindi, il cui primo atto si era chiuso nella tana dell’Excelsior con uno 0-0 che lasciava aperto qualsiasi discorso. Ed era pareggio a reti inviolate fino al novantesimo anche nel ritorno, almeno fino a quando Rydel Poepon incornava in rete un assist di testa di Eric Falkenburg e faceva esplodere l’Het Kasteel. La gioia è durata però un solo minuto, il tempo necessario a Fernandez, che poco prima aveva fallito un calcio di rigore, per mettere il pallone nell’angolino lontano dove Cor Varkevisser non poteva arrivare. Dell’Excelsior parleremo più approfonditamente a breve, mentre lo Sparta chiude in lacrime una stagione iniziata benino e poi rovinosamente precipitata. Ma non ha certo fatto peggio del Willem II. Anche questo però, lo ripetiamo, è il calcio.

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