Voto 10 Steve McClaren. Secondo posto alla stagione d’esordio, primo in quella successiva. Mai accaduto prima in casa Twente. Il titolo è gran parte farina del suo sacco. Ha costruito la squadra (che intuizioni gli arrivi di Ruiz e Stoch), l’ha resa competitiva e soprattutto l’ha dotata della necessaria solidità mentale per resistere nei momenti di scarsa vena. I Tukkers hanno concluso con il fiatone, ma non hanno mollato. Il loro successo profuma d’antico, ossia di quando per ogni squadra esisteva un undici titolare fisso da mandare a memoria. Big Steve l’ha riproposto (per chi volesse impararlo: Bosckher-Stam-Wisgerhof-Douglas-Tiendalli-Brama-Perez-Janssen-Ruiz-Nkufo-Stoch) e adesso si gode gli applausi. Anche dall’Inghilterra.
Voto 9 Luis Suarez. Una macchina da reti: 35 gol in Eredivisie, eguagliato il record di Mateja Kezman quale miglior marcatore stagionale straniero di sempre del campionato olandese. A differenza del serbo, però, Suarez partecipa alla manovra, apre spazi per i compagni e li manda in gol (miglior assist-man della Eredivisie con 17). Un attaccante completo. Sommando le reti in Coppa d’Olanda e in Europa League supera quota 40. Unico neo: stecca contro la Juventus, in una delle poche brutte prestazioni offerte dall’Ajax quest’anno.
9 Voto Ajax. Onore ai vinti. Perché deve rodere parecchio non sollevare lo Schaal pur avendo concluso con il miglior attacco (106 gol fatti) e la miglior difesa (20 reti subite) del campionato. In termini di produttività assoluta, le reti realizzate in stagione sono state 150. Solo nel 60/61 e nel 97/98 gli ajacidi erano riusciti a fare meglio. Da Siem de Jong a Gregory van der Wiel, da Vurnon Anita a Eyong Enoh, da Toby Alderwiereld a Marko Pantelic fino a Demy de Zeeuw: dal punto di vista del gioco e del rendimento, per gli ajacidi è stata un’annata assolutamente positiva.
Voto 8 Heracles Almelo e Roda. Per i primi il sesto posto finale è un autentico miracolo firmato Gertjan Verbeek, ennesimo esponente di quella categoria di allenatori per i quali le idee contano di più del budget a disposizione. Il club di Kerkrade merita invece la citazione per l’operazione di mercato più azzardata: puntare alla salvezza con l’attaccante Mads Junker, 17 reti totali in tre stagioni e mezza nel Vitesse. Il danese però si è trasformato in un novello Kenneth Andersson ed ha infilato ben 21 palloni nelle reti avversarie. Risultato: Roda nono e qualificato ai play-off per l’Europa League.
Voto 7 Dick Advocaat. Ha raccolto i cocci di un Az devastato da uno tsunami finanziario (il collasso della proprietà, la DSB Bank di Dick Scheringa) e tecnico (la confusa gestione Ronald Koeman), centrando una fondamentale qualificazione europea. In più, la rivitalizzazione di giocatori spenti (El Hamdaoui, Schaars) e la scoperta di oggetti fino a quel momento misteriosi (Wernbloom, Rasmus Elm).
Voto 7 Daley Blind, giovane rivelazione dell’anno grazie a sei mesi di ottimo livello giocati in prestito nel Groningen. Buone nuove per il calcio oranje del futuro, pur in mancanza all’orizzonte di un nuovo fuoriclasse. Ma giocatori quali Georginio Wijnaldum (Feyenoord), Zakaria Labyad (Psv Eindhoven), Bas Dost (Heracles Almelo) Luc Castaignos (Feyenoord), Ruud Boymans (Vvv Venlo), il duo dello Sparta Kevin Strootman-Erik Falkenburg, oltre ovviamente allo stesso Blind e al già citato Anita (entrambi Ajax), inducono all’ottimismo.
Voto 6 Roy Maakay. Non merita di più l’ultima stagione dell’attaccante oranje, ma la citazione è doverosa per rendere omaggio all’ultimo atto della carriera (da voto 9) di questo grande bomber. Il suo biglietto d’addio? Tripletta all’Heerenveen al De Kuip nell’ultimo turno di campionato. Una chiusura in bellezza per un falco delle aree di rigore da 318 reti in 664 partite come professionista.
Voto 6 Hai Berden. Il presidente del Vvv Venlo ha scoperto e coltivato il miglior giocatore della prima metà della Eredivisie (il giapponese Keisuke Honda, voto 8), poi ha fatto cassa vendendolo al CSKA Mosca, infine ha visto la propria squadra vivere di rendita nel girone di ritorno grazie ai punti accumulati in precedenza. Salvezza tranquilla centrata. Ma adesso?
Voto 5 Ola Toivonen. Lo specchio di un Psv Eindhoven bello ma inaspettatamente fragile, scioltosi in primavera dopo aver a lungo coltivato legittime ambizioni di titolo. Ma sul più bello, e soprattutto negli scontri diretti contro Twente e Ajax, la squadra di Fred Rutten si è arenata. E i talenti come Toivonen sono rimasti a guardare.
Voto 4 Moussa Dembele. In un Az turbolento e bisognoso di una guida, anche in campo, il belga ha gettato alle ortiche un anno. Mentre altri compagni, indubbiamente meno dotati di lui sotto il profilo tecnico, si sono rimboccati le maniche nel tentativo di far risalire la squadra, Dembele si è perso nei propri giochini, mostrando una preoccupante carenza di personalità. La delusione per il mancato passaggio al Genoa la scorsa estate è una scusante solo parziale. Innegabile invece il ribasso del prezzo del proprio cartellino, con danno a sé stesso e all’Az.
Voto 3 Heerenveen. La grande delusione stagionale. Dopo il primo trofeo della propria storia (la Coppa d’Olanda) conquistato lo scorso anno, per i Frisoni è arrivato il brusco ritorno alla realtà. Il tourbillon di allenatori e giocatori ha dato l’idea di un club in balia degli eventi, una sorta di contrappasso per una società che solamente l’anno prima era stata dichiarata “il club perfetto” per la capacità di coniugare risultati economici con quelli sportivi.
Voto 2 Willem II. Dalla Champions League al baratro della Eerste Divisie in dieci anni, i Tricolores devono ringraziare la presenza di un Rkc Waalwijck totalmente inadeguato agli standard odierni della Eredivisie se hanno evitato la retrocessione diretta. Ma la Nacompetitie si prospetta tutt’altro che una passeggiata per questa armata Brancaleone sull’orlo dell’abisso (anche finanziario).
Voto 1 alle società che si lasciano scappare talenti locali quali Jens Toornstra solo perché giocano tra i dilettanti (ovvero, in Olanda, dalla terza serie in giù) ma poi non battono ciglio quando si tratta di ingaggiare il Kerlon di turno solamente perché arriva dalle giovanili dell’Inter.
Voto 0 al curatore di Radio Olanda, che nonostante si sia sempre tenuto alla larga dalle biografie dei calciatori, ritenendole il più delle volte semplici agiografie romanzate (male), non ha resistito all’acquisto e alla lettura de “Il falco di Utrecht”. Un’opera dedicata a Wesley Sneijder in cui si legge che i tifosi del Nac Breda sono “gialloverdi” e che il centrocampista interista è un personaggio lontano dal gossip (da settembre a questa parte in Olanda la sovraesposizione mediatica di Sneijder e compagna – futuri sposi - è pari solo a quella di Belen Rodriguez in Italia). Ma in quasi duecento pagine non c’è uno straccio di accenno alla Cruijff Court inaugurata qualche anno fa, alla semifinale di Coppa d’Olanda raggiunta con lo Jong Ajax (l’apice della sua carriera con i giovani ajacidi), al litigio in eurovisione con Ronald Koeman nel Johan Cruijff Schaal, all’affaire-Velthuizen in nazionale, e ci fermiamo qui. Ma allora che biografia è?
Top 11 Eredivisie (4-3-3): Velthuizen (Vitesse); Van der Wiel (Ajax), Vlaar (Feyenoord), Douglas (Twente), Vertonghen (Ajax); Enoh (Ajax), Afellay (Psv Eindhoven), Janssen (Twente); Ruiz (Twente), Suarez (Ajax), Dzsudzsak (Psv Eindhoven)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
hhahhahahaha...la tua descrizione de "Il falco di Utrecht" mi ha fatto venire una voglia pazzesca di comprarlo e leggerlo. Non posso trattenere le risate per quello che hai scritto!!!
RispondiEliminaIl bello è che a me quel libro ispirava, non so perchè, fiducia. Pensavo davvero di trovarci dentro qualcosa di buono. Forse per questo mi ha irritato ancora di piu'.
RispondiEliminascusa la mia ignoranza...ma l’affaire-Velthuizen in nazionale sarebbe?
RispondiEliminaPer il resto condivido i voti dati a Suarez e Steve McClaren.Sopratutto quest'ultimo merita pienamente il 10.Alla prima vera occasione della sua carriera ha portato il Boro a vincere un trofeo dopo oltre 100 anni oltre che ad un posizione della classifica di Premier nella quale non li rivedremo per un po di anni.Poi ha steccato in nazionale e la cosa merita un discorso a parte...Comunque alla seconda prova della sua carriera da allenatore di club ha portato il Twente in Champions e quest'anno al titolo!Tra un paio di anni se continua così sarebbe interessante rivederlo in Inghilterra su qualche panchina di prestigio(o perchè no anche in Olanda...).Però devo dirti che non condivido pienamente il 9 all'Ajax.Come hai detto tu in una delle partite più importanti,cioè quella contro la Juve,la squadra non ha giocato un granchè venendo eliminata da una competizione che secondo il sottoscritto si potevano portare a casa(anche perchè sotto molti aspetti At Madrid,Fulham,Wolsburg ecc sono inferiori all'Ajax)Inoltre non riesco a capire come mai all'inizio della stagione abbiano perso così tanti punti sul Twente.E questo è un altro motivo per il quale il nove è un po troppo....Ovviamente questo non toglie nulla alla loro seconda parte di stagione e alla qualità del gioco espressa!
Secondo me l'Ajax ha disputato una stagione eccellente, sotto diversi punti di vista: realizzativo, del gioco, della valorizzazione di giovani (ultimamente non gli succedeva certo tutti gli anni), e anche difensivamente. Ha stentato ha carburare all'inzio, ma poi è diventato una macchina. Alla fine hanno totalizzato tantissimi punti, e potevano essere battuti solamente da una squadra alle prese con una stagione pressochè perfetta. Da voto 10, quindi. Almeno, questo è il mio parere.
RispondiEliminaIn breve l'affare-Velthuizen; il nazionale il portiere viene avvicinato da Sneijder, che gli chiede "Al Vitesse quanto guadagni? Io all'Inter cinque volte tanto, ah-ha". Qualcuno tra i compagni sente e non gradisce. La frase filtra all'esterno. la stampa si butta a pesce: Sneijder si è montato la testa, dicono, soprattutto da quando si accompagna a wquella sorta di Yoho Ono in salsa oranje che è mevrouw Yolante.
In una trasmissione tv il ct dell'Olanda Van Marwijck nega che sia mai successa una cosa del genere. Un giornalista insorge e lo accursa di essere un bugiardo. Scoppia una rissa verbale.
Poco dopo Velthuizen dichiara che lui e Sneijder sono amici che stavano solo scherzando. Dove sta la verità? La questione si è poi progressivamente spenta, ma la bufera scoppiata non è stata indifferente.
grazie per l'appunto!
RispondiEliminaTornando sulla stagione dell'Ajax condivido il fatto che hanno giocato la stagione come non facevano da tanto tempo.Però appunto per questo mi aspettavo qualcosa di più in Coppa Uefa....(e magari anche il primo posto in campionato che però come hai detto non è arrivato per i meriti dei Twente più che per demeriti dell'Ajax)
Condivido anche il voto di Dembele;è in queste situazioni che si vedono i grandi giocatori e lui cosa ha fatto? Ha sprecato un'intera stagione!
P.S. voto 10 al curatore di Radio Olanda che scrive cose non solo belle ma anche intelligenti in netto contrastando con lo scempio che si vede in giro su gionali&televisioni che purtoppo leggono e vedono milioni di persone...
Troppo buono, grazie.
RispondiEliminaComunque, per sgomberare il campo dagli equivoci, il Twente ha pienamente meritato il titolo.
Condivido il pagellone e ne approfitto per farti i complimenti per questo splendido blog.
RispondiEliminaMi permetto di buttare giù qualche analisi personale sui campioni in carica.
Il Twente è stato più regolare e tenace, resistendo alla rimonta finale dell'Ajax.
Certo ci sono stati anche diversi episodi fortunati... Mi vengono in mente gli incredibili gol (che sarebbero valsi il pari) sbagliati da Zomer del NEC e Leemans del VVV ad Enschede, ai gol vittoria di Ruiz al 91' e all'88' contro l'Utrecht e a Nijmegen, alla carambola che favorì N'Kufo al 92' con l'AZ e così via... L'essere cinici e mai arrendevoli ha da sempre contraddistinto le grandi squadre. Il Twente lo è stata. Mi ricorda il Liverpool dello scorso anno che riacciuffò tante gare nei minuti finali (purtroppo i Reds non riuscirono a vincere, di poco.)
Complimenti a Mclaren per l'ottimo operato svolto.
Ti faccio una domanda. Avrai visto sicuramente i preconvocati di Van Marwijk. Come giudichi l'esclusione di Velthuizen? C'entra qualcosa l'episodio con Sneijder che riportavi? E cosa pensi della retroguardia. Parecchi quest'anno hanno giocato poco, non era il caso di portare Brouwers del Monchengladbach, autore di una grande stagione? Speriamo bene...
Concordo con il tuo giudizio sul "cinismo" del Twente. Il quale puo' comunque anche recriminare su un paio di partite sfortunate, vedi lo 0-0 casalingo contro il Psv (nel primo tempo avevano nettamente travolto il club di Eindhoven) o la sconfitta in casa dell'Az.
RispondiEliminaL'esclusione di Velthuizen non ha nulla a che vedere con il caso Sneijder, anche perche', ammesso che il tutto sia vero, il portiere del Vitesse non puo' farci niente se un suo compagno ironizza sulla differenza di stipendi.
Direi che, rendimento alla mano, la convocazione di Bosckher ci sta. Non mi stancherò mai di ripetere che la carriera di Velthuizen continuerà ad essere penalizzata se lui si ostina a rimanere in questo Vitesse. Dove non si possono inventare miracoli tra i pali ogni santa domenica...
La retroguardia mi sembra buona. Tra i titolari (Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst) mi sembra che tutti abbiano alle spalle un nutrito minutaggio. Quello che ha giocator meno di tutti, Heitinga, ha comunque raccolto più presenze della sua alternativa, ovvero Ooijer, bloccato da un infortunio.
Brouwers? Grande stagione ma zero esperienza. Solita storia insomma (ricordo due anni fa accadde lo stesso per Loovens). A mio parere meglio Wisgerhof. Oppure tentare di naturalizzare Douglas, ma ormai è tardi...