giovedì 10 dicembre 2009

Bolat ci mette la testa

Quando piove, diluvia. E ad Alkmaar gli ombrelli vanno a ruba. Non bastava il fallimento della proprietà, la perdita dello sponsor, l’esonero del tecnico (Ronald Koeman, che ha commentato “all’Az mi chiedevano l’impossibile”, ma ci sembra che lui non facesse nemmeno il possibile); mancava l’eliminazione dall’Europa, avvenuta al quinto minuto di recupero grazie ad una incredibile rete di testa del portiere avversario, il turco-belga Sinan Bolat. Per quanto visto in campo ieri a Liegi, l’Az meritava la vittoria; per quanto mostrato nei sei incontri del girone di Champions, l’Az non meritava nemmeno l’Europa League. Uscire però dopo aver disputato una delle migliori partite stagionali (squadra quadrata, difesa attenta, reparto offensivo sincronizzato e propositivo) conferma che quando tutto gira storto non resta che stringere i denti in attesa di tempi migliori.
Poteva essere la serata di Jeremain Lens, attaccante mobile e guizzante caparbiamente riemerso dopo essere finito in naftalina durante la gestione Van Gaal, ed invece la copertina è toccata a Bolat. Portiere classe 88, arrivato allo Standard nell’inverno 2008 dopo una non felice esperienza nel Genk, Bolat ha scalzato il titolare Andres Espinoza risultando fondamentale nello scorso finale di stagione, prima abbassando la saracinesca nel big match contro il Club Brugge e poi, ciliegina sulla torta, parando all’ultimo minuto dell’ultima giornata un rigore a Bryan Ruiz del Gand, permettendo così allo Standard di accedere allo spareggio per il titolo (poi vinto) contro l’Anderlecht.
Non è ancora un estremo pienamente affidabile, il repertorio va affinato limando qualche leggerezza (vedi nel match di esordio in Champions contro l’Arsenal), ma le qualità su cui lavorare ci sono. Media voto alla mano (elaborata da Radio Olanda, che ha seguito tutta la fase a gironi dello Standard), Bolat è comunque risultato il migliore dei Rouges, prevalendo sui compagni di squadra Milan Jovanovic e Igor De Camargo. Indubbiamente il colpo di testa di ieri sera ne ha impennato il rendimento, ma in fin dei conti il nazionale turco è riuscito laddove i citati colleghi, pur provandoci con tenacia mista a scarsa lucidità, avevano fallito.
Gli uomini di Laszlo Boloni hanno mostrato i soliti limiti: fuoco e fiamme per mezzora, poi un lento ma progressivo sfilacciarsi della squadra, con le distanze tra i reparti che aumentano unitamente alla tendenza di alcuni elementi ad intestardirsi in sterili azioni personali. A parziale scusante vanno citate le assenze (Mangala, Ricardo Rocha, Carcela-Gonzales), impossibili da surrogare con una panchina di scarsa qualità. Non esistono alternative per le punte (Jovanovic e Mbokani), e al centro della difesa il vuoto lasciato da Onyewu non è stato colmato. In questo modo anche in Europa League sarà dura.

2 commenti:

  1. AZ, Standard e Olympiakos hanno dimostrato di equivalersi nella loro mediocrità in un girone che probabilmente era il più debole del lotto.
    Fermo restando il chiaro primato dell'Arsenal sono stati gli episodi a determinare la posizione di classifica delle altre squadre. In particolare l'AZ paga ancora una volta l'incapacità cronica delle squadre olandesi di gestire i risultati. Su questo si potrebbe, ahimé, scrivere un libro.

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  2. Episodi gia'...quasi tutti favorevoli ai greci, che non meritavano la posta piena ne' in casa contro l'Az (pero' che grave colpa per gli olandesi andare a giocare esclusivamente per il punticino....ma c'era Koeman, detto tutto) ne' contro lo Standard (gia' il pari stava stretto ai belgi). Poi si sono trovati laqualificazione in tasca contro i pargoli dell'Arsenal (ma al signor Wenger non conveniva schierare gli under-10?). Girone mediocre? Forse si, ma ho trovato peggiore quello con Stoccarda, Unirea e Rangers. Siviglia ovviamente escluso.

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