domenica 13 maggio 2012

Ajax campione d'Olanda 2011-12

Dopo sette anni di carestia, è nuovamente tempo di abbondanza in casa Ajax, che ha festeggiato il secondo titolo consecutivo, il 31esimo nella storia del club, con un turno di anticipo. L’ininfluente partita di domenica contro il Vitesse è pertanto servita solo per le statistiche. Una in particolare è importante: ad Arnhem Frank de Boer ha centrato la 14esima vittoria consecutiva in Eredivisie. Solo Stefan Kovacs nel 71-72 e Louis van Gaal nel 1995 hanno saputo fare di meglio, con 19 successi in serie. Numeri a parte, De Boer può essere considerato l’autentico artefice dello scudetto ajacide. Infortuni a raffica, caos societario, assenza di una prima punta di peso: nessun ostacolo è riuscito a fermare il suo Ajax. Più volte nel corso della stagione gli ajacidi sono stati dati per spacciati. Lo scorso novembre, dopo un clamoroso 6-4 rimediato in casa dell’Utrecht, erano scivolati a -11 dall’Az capolista. Tra gennaio e febbraio due rovesci consecutivi, 4-2 contro il Feyenoord e 0-2 casalingo contro la bestia nera Utrecht (città separata da Amsterdam da una storica rivalità), collocavano l’Ajax al sesto posto, ovvero fuori anche dalla qualificazione diretta all’Europa League. Ma proprio quando i media cominciavano a parlare senza mezzi termini di fallimento, ecco il filotto di vittorie consecutive e il super-recupero. Merito di un Christian Eriksen sempre più leader (15 assist e 7 reti, giocatore più efficace della squadra); di un Siem de Jong perfettamente calato in un ruolo, quello di prima punta, non suo; di un Vurnon Anita capace di riscoprirsi jolly a tutto campo (terzino, mediano, ala). Senza dimenticare la difesa, passata da tallone d’Achille (prima partita senza subire reti solo il 29 ottobre, 11esima di campionato) a punto di forza (3 reti subite negli ultimi 10 incontri) della squadra. E per il secondo anno consecutivo i centrali Jan Vertonghen e Toby Alderwiereld, assieme al terzino destro Gregory van der Wiel, sono schizzati ai vertici della classifica di rendimento. La sfida più dura però De Boer ha dovuto vincerla contro un nemico tutto interno, ovvero la faida societaria scoppiata tra Johan Cruijff e Louis van Gaal. Entrambi punti di riferimento dell’ex nazionale oranje, che infatti è stato tra i pochi a non schierarsi apertamente a favore di uno dei due contendenti. “Perché sarebbe come scegliere se vuoi più bene a tuo figlio oppure a tua figlia”, ha confidato De Boer a un amico. Alla fine, dopo aver spostato la battaglia sul piano legale, ha vinto Cruijff, che adesso può godersi l’imminente nomina di un nuovo board composto da personaggi di suo gradimento. E vissero (quasi) tutti felici e contenti. Fonte: La Gazzetta dello Sport - Extra Time

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