martedì 5 luglio 2011

Vado in Messico (e gioco bene solo lì)

Quando giocavano nella cantera del Barcellona gareggiavano nel numero di iperboli ricevuti. Discutere su chi tra loro due fosse il più forte era come interrogarsi sul sesso degli angeli. Poi è arrivato il momento più delicato, quello del passaggio definitivo nell’età adulta del calcio. Dove non si gioca più solamente contro i coetanei, la pressione si decuplica e alle proprie spalle spuntano già i nuovi fenomeni del domani. Una giungla nella quale il talento, se non adeguatamente coltivato e incanalato, rischia di perdersi in mille rivoli.
(Articolo completo su Il mondo siamo noi).

2 commenti:

  1. Sicuramente esistono giocatori di 'sistema'.
    Ovvero buoni giocatori che sono esaltati da un determinato sistema di gioco, oppure che riescono a dare il meglio in una competizione concentrata piuttosto che in un campionato in cui è necessaria continuità..

    Azzeccato l'esempio di Podolski, che solo nell'ultima stagione si è avvicinato minimamente al rendimento che ha in nazionale..

    Per quanto riguarda Dos Santos, io sono convinto che, vista la giovane età, se trova un allenatore che ne esalta le potenzialità può fare bene anche in una squadra di livello superiore rispetto al Racing..
    Ma questa è solo una sensazione..

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  2. La penso come te. Vedrei bene Dos Santos anche in Italia, in squadre propositive come Udinese o Genoa.

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