Speciale "Figli di un gol minore" (3)
Esteban Vigo è un allenatore a cui piacciono le sfide. Così, dopo aver condotto lo Xerez alla promozione nella Liga, ha deciso di tornare in Segunda Division per sedersi sulla panchina di una società che, a partire dalla stagione 1996-97, aveva cambiato la bellezza di ventidue allenatori. Tale data non è casuale; quell’anno l’Hercules di Alicante aveva salutato per l’ultima volta la massima divisione spagnola. Nemmeno espugnare 3-2 il Camp Nou era servito, se non a far perdere il titolo nazionale al Barcellona. L’Hercules retrocedeva e si apprestava a cominciare un decennio di sconsolante mediocrità, caratterizzato anche da cinque campionati in Segunda Division B, il terzo livello del calcio spagnolo. Agli Herculanos non restava che annegare i dispiaceri nella nostalgia, ripercorrendo con la memoria i fasti degli anni Settanta e l’era di Don Josè Rico Perez, quando l’Hercules stazionava nei piani alti della Liga e falliva la qualificazione alle coppe europee solamente a causa della differenza reti.
Poco meno di trent’anni dopo, invece, l’arrivo a pari punti ha premiato l’Hercules, classificatosi al secondo posto della Segunda Division in coabitazione con Levante e Betis Siviglia, e alle spalle della sola Real Sociedad. Nella classifica avulsa è stato il Betis ad avere la peggio, e così Vigo ha potuto vincere la sua scommessa. L’esperienza ha rappresentato un fattore chiave nella grande stagione del club di Alicante.
Gente quala l’ex interista Javier Farinos, Francisco Rufete, Tote (promessa mancata del vivaio del Real Madrid), Juan Calatayud, Andrija Delibasic, Noe Pamarot e Ionel Danciulescu (33 anni, miglior marcatore stagionale della squadra) non è certo di primo pelo. Senza dimenticare l’arrivo lo scorso dicembre di Javier Portillo, altro ex enfant prodige delle Merengues autore di una carriera tanto indecifrabile quanto deludente. Eppure, pur non avendo fatto sfracelli nemmeno sulla Costa Blanca, è stato proprio Portillo ad aprire le marcature nel successo in casa del Real Uniòn all’ultima giornata, che ha garantito all’Hercules la matematica promozione nella Liga. Ad Alicante si è così potuto dare inizio ad una festa durante tutta la notte, culminata con il tradizionale bagno collettivo nella fontana della Plaza de los Luceros.
Fonte: Calcio 2000
mercoledì 8 settembre 2010
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