sabato 10 marzo 2012

Az Alkmaar: potere al centro

Ad Alkmaar non ne bastano tre per fare un Di Natale. Jozy Altidore, Charles Benschop, Ruud Boymans: sommando le reti stagionali delle tre punte dell’Az, non si arriva a quelle di Totò. Eppure l’Az è secondo in Eredivisie, in piena lotta per il titolo. Pensate dove saremmo ora – mormorano i tifosi – con un attaccante da venti gol a campionato. Una situazione quasi paradossale per un club che non ha mai difettato in grandi bomber, da Kees Kist (il primo olandese a vincere la Scarpa d’Oro) a John Bosman, da Shota Arveladze a Mounir El Hamdaoui (capocannoniere della Eredivisie 2009). La non brillantissima vena realizzativa delle punte non deve però trarre in inganno l’Udinese: i gol per l’Az arrivano copiosi dal centrocampo, con il trio Maher-Elm-Martens arrivato a quota 32.

Il reparto chiave dell’Az è proprio la mediana, schierata a tre come vuole la classica tradizione olandese: un incontrista, un interno, un trequartista. Però il proprio mediano l’Az lo ha perso a gennaio quando ha ceduto lo svedese Wenbloom al CSKA Mosca. Il tecnico Verbeek non ha battuto ciglio, sostituendolo con…un trequartista, ovvero il 18enne Adam Maher, uno dei giovani-rivelazioni di questa Eredivisie. Messosi in luce nella prima parte della stagione come numero 10 in sostituzione dell’infortunato Martens, Maher sembrava destinato alla panchina una volta rientrato nei ranghi il belga. Ma per Verbeek chi ha i piedi buoni deve giocare sempre, ed ecco quindi un nuovo ruolo qualche metro più indietro.
Scartato tre volte da ragazzino ai provini dell’Ajax, la passata stagione Maher si era tolto lo sfizio di cancellare l’ex ajacide Van der Vaart dal libro dei record quale olandese più giovane di sempre a segnare in Europa, timbrando contro il BATE Borisov all’età di 17 anni e 147 giorni. Oggi è in odore di nazionale maggiore. Anche per Martens la stagione attuale è stata caratterizzata da una piccola rivincita. Suo infatti il gol che ha permesso all’Az di superare i 16esimi di Europa League battendo a domicilio l’Anderlecht. Ovvero il club nelle cui giovanili era rimasto 12 anni, raccogliendo solo 10 minuti in prima squadra. Poi la fuga in Olanda, prima nel Rkc, quindi nell’Az di Van Gaal, che ha fatto di lui un perno della squadra campione 2009. Peccato la cronica propensione agli infortuni.

Il trio è completato dallo svedese Rasmus Elm, sorta di uomo bionico capace di correre con la stessa intensità per novanta minuti senza perdere in lucidità, e con un più un telecomando nel piede destro. Una statistica di Infostrada Sports ha rilevato come le ultime 19 reti realizzate da Elm siano tutte arrivate da palla inattiva: punizioni, rigori e direttamente da calcio d’angolo. Lancia come Pirlo, pubblica libri di cucina con la madre e detesta i tatuaggi. Sarà il prossimo affare (in uscita) dell’Az.

Fonte: La Gazzetta dello Sport - Extra Time

2 commenti:

  1. Ha sorpreso anche me il modo in cui Verbeek ha riformulato il centrocampo a tre, dopo la cessione di Wernbloom. Non che lo svedese fosse un incontrista nato (anche se a Mosca lo stanno adoperando in quella posizione), preferiva seguire l'azione ed inserirsi a fari spenti per concluderla. Tuttavia, assicurava un discreto contributo in fase di non possesso, aiutato anche dalle notevoli qualità fisiche.
    Mai avrei pensato che Maher potesse riciclarsi in quella posizione e invece, dopo un iniziale fisiologico sbandamento, ha fatto benissimo, dimostrando anche inattese capacità nell'interdizione. Rischia di diventare il nuovo Iniesta.
    Rasmus Elm è però il vero cuore dell'AZ. Giocatore pazzesco per la qualità media che offre nelle due fasi, per tutti e 90 i minuti. Sembra poi nato per fare il playmaker, davvero non capisco come possa Hamren continuare ad impiegarlo da interno o peggio da ala destra. Siamo così sicuri che Källström gli sia superiore?
    A proposito della chicca del tuo articolo (ovvero la citazione del gol su corner), ieri ha bissato :D
    Un'altra cosa su cui mi interrogavo era proprio questa: come batterà ora i calci d'angolo Elm, se non c'è più Wernbloom (lo schema era sempre lo stesso) a saltare sul primo palo? Chiaro, li calcia direttamene in porta xD

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  2. Già, Wernbloom non è proprio un incontrista nato. Lo ricordo al Malmo impiegato addirittura come seconda punta. Però ha un fisico da carrarmato. Senza di lui in effetti l'Az è un pò scoperto sui corner, quindi - come dici tu - meglio calciarli direttamente in porta.
    Elm eccezionale, su Maher sono d'accordo con te. E mi sta piacendo molto Viergever, per lucidità e maturità.

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