domenica 5 febbraio 2012

Christian Eriksen, è nata una stella

C’è chi gioca senza punta di ruolo per scelta tattica, vedi il Barcellona di Guardiola, e chi per ostinazione. Quest’ultimo è il caso di Frank de Boer, che una volta persi per ko Sigthorsson e Bulykin, nonché il jolly Siem de Jong, ha messo il trequartista Nicolas Lodeiro al centro del tridente dell’Ajax. Il tutto per non reintegrare in rosa Mounir El Hamdaoui, nemico numero uno del tecnico. La cocciutaggine di De Boer nasconde però un segreto: Christian Eriksen. Con le chiavi del gioco affidate al talento danese, l’Ajax potrebbe permettersi di schierare di punta anche “bombolone” Verhoeven, il pingue terzo portiere del club. Non è un caso che il ragazzo di Mittelfart sia, con 9 assist e 4 reti, il giocatore il più efficace dell’attuale Ajax. E dopo aver chiuso un 2011 facendo collezione di riconoscimenti (giocatore danese dell’anno, miglior giovane della Eredivisie, miglior talento dell’Ajax), nel 2012 – al primo incontro ufficiale dell’anno per gli ajacidi - ha impiegato dieci minuti per mandare in rete il rientrante Siem de Jong nell’ottavo di coppa nazionale contro l’AZ.

“Non beve birra e non ama il biliardo; è chiaro come Eriksen non sia il tipico giocatore danese”. Micheal Laudrup ama scherzare quando parla di colui che in Danimarca è considerato il suo grande erede. Quando però il discorso si fa serio, nessun dubbio: “Lui è pura classe”. Come ringraziamento, Eriksen ha pensato bene di scippare – per soli 9 giorni – il primato di marcatore più giovane di sempre della nazionale danese al suo idolo dichiarato. Del resto la carriera di Eriksen con la Danimarca è tutto fuorché ordinaria: quando lo scorso giugno debuttava nell’under 21 all’Europeo di categoria, aveva già alle spalle 5 presenze nella nazionale maggiore, due delle quali al Mondiale sudafricano. E per questo centrocampista classe 92 l’esordio con i “grandi” era avvenuto, nel marzo 2010, dopo soli solamente 424 minuti giocati in incontri ufficiali dell’Ajax.

Il primo a capire che Eriksen non era un emergente qualunque è stato John Steen Olsen, osservatore dell’Ajax per l’area scandinava. E’ lui nel marzo 2008 a chiamare il dt ajacide Danny Blind. “Nell’Odense gioca un 16enne da urlo, sali sul primo aereo Amsterdam-Copenhagen e portalo in Olanda”. Detto fatto: offerta ai danesi di 500mila euro e accordo siglato. A inizio 2010 il ragazzo, proveniente da una famiglia di sportivi (padre e madre ex calciatori, sorellina attualmente nazionale danese under 16), viene portato da Martin Jol in prima squadra. La consacrazione arriva però con Frank de Boer, che lo toglie dal ruolo di esterno offensivo – mai gradito dal diretto interessato - per proporlo numero 10 alle spalle del tridente. Eriksen chiude la stagione 2010/11, quella che riporta il titolo in casa Ajax dopo sette anni di digiuno, con 16 assist complessivi. E’ nata una stella.

Fonte: La Gazzetta dello Sport - Extra Time

1 commento:

  1. Eun grande giocatore ma da un po di tempo a il mal di tranferimento .Giocava bene in Champions ma non era lui e tuttora non e lo stesso dell anno scorso....purtroppo sente l'odore di addio e sono quasi sicuro che a giugno se ne va

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