giovedì 4 agosto 2011

Bundesliga 2011/12: qualità sostenibile

“Qualità sostenibile”. Lo slogan migliore per la Bundesliga lo ha coniato Klaus Smentek, direttore della rivista kicker, la bibbia del calcio tedesco. “Il calcio in Germania è in pieno boom. Stadi pieni, spettacolo di alto livello ma anche bilanci sani. Il miglior biglietto da visita per entrare nell’era del fair-play finanziario”. Conti in regola ma anche risultati sul campo. La novità più grande della 49esima edizione della Bundesliga riguarda infatti i club che andranno in Champions; non più tre ma quattro, con tanti ringraziamenti all’Italia e alle reiterate figuracce europee dei propri club (milanesi escluse).
Le carte alla nuova stagione, al via venerdì con Borussia Dortmund-Amburgo, le fa Thomas Berthold, ex difensore di Verona e Roma, campione del mondo a Italia 90. “Per ragioni di blasone, e di budget, la squadra favorita non può che essere il Bayern Monaco. Le qualità di Robben, Ribery e Gomez le conosciamo tutti. I dubbi però non mancano, specialmente sulla solidità difensiva. Hanno acquistato Neuer, è vero, ma i centrali sono gli stessi che lo scorso anno vennero ridicolizzati dall’Inter. E l’arrivo di Rafinha dal Genoa non è certamente una bella pubblicità per gli scout del Bayern. In giro per il mondo non c’era niente di meglio di questo brasiliano che nello Schalke 04 non aveva mai brillato per disciplina?”.
Il Borussia Dortmund detentore del titolo ha però perso il miglior giocatore della scorsa Bundesliga, Nuri Sahin, passato al Real Madrid. “Non ne risentiranno molto, perché il tecnico Jürgen Klopp ha dotato la squadra di una precisa identità, capace di prescindere dal singolo giocatore. Anche perché la qualità della rosa del Borussia rimane elevata. Sarà invece più dura per il Bayer Leverkusen, anch’esso impegnato in Champions, convivere con l’assenza di Vidal. La Juventus ha fatto un gran colpo. Il cileno era un giocatore che avrebbe fatto molto comodo al Bayern. Forse per questo se la sono presa così tanto”.
Spazio poi per qualche outsider. “Squadre come Stoccarda, Werder Brema e Amburgo, tutte reduci da un’annata disastrosa, hanno le potenzialità per risollevarsi. Mi intriga soprattutto l’Amburgo targato Chelsea, con il nuovo direttore generale Frank Arnesen che ha portato tanti giovani (tra cui anche l’azzurrino under 19 Jacopo Sala, nda) dal club londinese. Poi c’è lo Schalke, dove un signore che ha vinto tre Champions come Raul gioca accanto al 17enne Draxler. Lui, Götze, Gündoğan, Schürrle e Holtby sono il nuovo che avanza”. Tutti figli della qualità sostenibile targata Bundesliga.

Fonte: Il Giornale

2 commenti:

  1. ciao Alec, questo blog è il migliore del settore! Sono Gianni, mi permetto di darti del “tu” perché ci siamo già incrociati nel blog del GS e scambiato alcune preziose opinioni in merito ai tuoi post su Davide Chiumiento e Giovani Dos Santos.
    Lavoro come insegnante – educatore ma sono da sempre soprattutto un grandissimo appassionato di calcio; ho collaborato in passato con riviste di settore (Calcio Dilettante) e seguito come cronista locale diverse squadre semi-professionistiche della mia zona (provincia di Verona). Da poco gestisco un blog , nel quale però mi occupo non solo di calcio, ma anche di musica, l’altra mia “passionaccia”.
    Perché ti ho scritto? Beh, innanzitutto per farti tanti complimenti perché, a mio avviso, sei tra i migliori giornalisti collaboratori della rivista. Mi piacciono i tuoi articoli, così competenti e precisi. Penso tu sia uno dei massimi esperti di calcio internazionale (poco convenzionale) che ci sia in Italia. In molti sono a conoscenza della Premier, della Bundesliga o della Liga. Già la Ligue 1 è appannaggio di pochi, il campionato portoghese ancora meno, tu invece ti spingi oltre, conoscendo a fondo i tornei scandinavi, il campionato olandese, belga. Insomma, ti ammiro veramente tanto.
    Io sono cresciuto tifando la squadra della mia città, l’Hellas Verona (ho beccato gli anni migliori) ma in realtà non ho una squadra di riferimento, e da anni mi sto dedicando allo studio della storia di questo sport. Sono partito dal campionato italiano , dall’istituzione del girone unico (1929/30) e ho col tempo approfondito alcuni aspetti e alcune epoche. Sono affascinato dalle squadre storiche. Non mi nascondo nel dire che sono divenuto un sostenitore del Torino, la cui storia è assolutamente unica. Ma in generale la mia squadra del cuore è assolutamente il Celtic Glasgow! Mi sono fatto una cultura, rimanendo letteralmente conquistato da ogni peculiarità della squadra scozzese, ma irlandese nell’anima (io adoro tutto ciò che è inerente all’Irlanda, dalla storia alla cultura, alla musica, alla geografia). Poi sono legato all’Ajax (e qui abbiamo una grande cosa in comune, anche se non so per quale squadra olandese tu patteggi), allo Sporting Lisbona e al Newcastle.
    Hai scritto dei libri bellissimi, complimenti! Di recente ho conosciuto il direttore Matteo Marani in redazione a San Lazzaro e ho speso più di una buona parola nei tuoi confronti. Gli ho detto che rappresenti bene l’essenza del giornale, con la tua grande conoscenza del calcio nordico.
    Ho curato una rubrica nel sito del GS (“Le Pagelle della serie A”) e ho esordito anche nel cartaceo col numero di settembre (un breve articolo riepilogativo sulla Copa America) ma ho tantissimo ancora da imparare.
    Scusa se magari ti sono sembrato un po’ invadente nel scriverti una così lunga lettera ma ci tenevo ad esprimerti queste parole. Avrei diverse cose da chiederti in ambito strettamente calcistico: per ora mi limito a una curiosità! 5 anni fa sono stato per un periodo a Salisburgo e ho visto alcune partite del Salzburg, credo non fosse ancora Red Bull. Si dicevano meraviglie di Leitgeb, l’interno biondino nazionale austriaco per cui anche il Trap si espose in prima persona, paragonandolo in modo assai azzardato al ceco Nedved. Posto che le caratteristiche tecnico/tattiche dei due sono molto differenti, per quale motivo secondo te non è riuscito a imporsi, non dico a livello internazionale, ma nemmeno in ambito locale (in Nazionale biancorossa mi sembra che faccia più panchina che altro).
    Ti saluto cordialmente! Seguirò il tuo blog, di cui ho messo il link nella mia homepage e probabilmente ci scambieremo ancora opinioni sul Gs.

    Alle prossime

    Gianni Gardon

    http://giannivillegas.splinder.com/

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  2. Caro Gianni,
    grazie per le bellissime parole. Ho cercato vanamente un tuo indirizzo mail sul web, perchè volevo rispronderti in dettaglio privatamente non appena saro' rientrato dalle vacanze.
    Scrivimi pure dalla tua mail a wovenhand@libero.it

    Comunque Leigeb non mi ha mai stuzzicato granche'. E' il tipico giocatore che a mio parere rientra nella categoria dei "re per una notte", ovvero di quelli che piazzano la grande stagione (ovviamente al di sopra delle proprie possibilita') e poi provano - legittimamente - a sfruttarne il piu' possibile la scia.

    Mi raccomando, scrivi.

    Ciao

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