sabato 20 febbraio 2010

L'impero degli ottomani

Sul numero in edicola di Calcio 2000 analizziamo il calcio turco dalla Scarpa d'Oro di Colak a oggi. Le big Galatasaray e Fenerbahce, i chiariscuri del Besiktas e le storie legate ai club di non primissimo piano (Sivasspor, Trabzonspor, Kayserispor, Ankaraspor). Di seguito proponiamo la parte dedicata al derby del Bosforo.

Galatasaray-Fenerbahce è il derby più caldo del mondo. E’ quanto emerge dalla classifica stilata dal sito Footbalderbies.com, che pone la sfida fratricida di Istanbul davanti al Superclasico di Buenos Aires (River Plate vs Boca Juniors) e all’Old Firm di Glasgow (Rangers vs Celtic). Galatasaray-Fenerbahce è una rivalità dalle radici puramente sportive, costruita e sedimentata su decine e decine di scontri che il tempo ha reso sempre più feroci. Niente radici religiose, etniche, politiche o sociali. Solo una pura e semplice contrapposizione sportiva. Ma anche molto di più. Il Galatasaray è stato fondato nel 1905 da un gruppo di studenti del Galatalyceum, istituto che può essere considerato la versione ottomana del rinomato collegio inglese di Eton. In quel luogo studiavano i figli delle classi abbienti della società turca, quelle che guardavano all’Europa e facevano riferimento ad usi e costumi occidentali. Il Fenerbahce invece nasce due anni dopo nella parte di Istanbul collocata a est del Bosforo, e affonda la proprie radici nella piccola borghesia mercantile che volgeva il proprio sguardo a Oriente, ai commerci con l’Asia. Primo derby il 17 gennaio 1907, 2-0 per il Galatasaray. Mille gli aneddoti. Tra i più bizzarri quello relativo alla finale di coppa di Turchia 1996. Dopo aver espugnato il campo del Fenerbahce (rete del gallese Dean Saunders, a segno sia nel match di andata che in quello di ritorno), l’allora tecnico dei giallorossi Greame Souness prende una bandiera del Galatasaray e, tra i boati dei tifosi inferociti, la pianta nel cerchio di centrocampo. Era la sua personale risposta al greve umorismo del presidente del Fenerbahce, che alla vigilia si era domandato a mezzo stampa come mai i rivali avessero ingaggiato “un allenatore disabile (Souness era reduce da un’operazione al cuore, ndr)”. Mentre però l’odio tra i due club ha abbondantemente superato il livello di guardia, le differenze sociali che avevano caratterizzato le origini sono pressoché scomparse. Oggi le due società sono potenze economiche che possono permettersi Frank de Boer, Milan Baros, Harry Kewell, il Frank Rijkaard allenatore, Abdul Kader Keita, Elano (il Galatasaray), Haim Revivo, Nicholas Anelka, Pierre Van Hooijdonk, Ariel Ortega, Roberto Carlos, Daniel Guiza e l’allenatore campione d’Europa Luis Aragones (il Fenerbahce).

Fonte: Calcio 2000

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