lunedì 13 febbraio 2012

Nè re e neppure leone

Il leone non ruggisce e Napoli non capisce”. Così l’apertura della pagina sportiva del quotidiano ticinese Il Giornale del Popolo dedicata al momento-no di Gokhan Inler. Una questione di valutazione, scrive il collega Paolo Galli. La stessa che si era posta anche il Guerin Sportivo lo scorso ottobre nello speciale Champions: se Inler vale 20 milioni di euro, un giocatore come Xherdan Shaqiri – attualmente il miglior giocatore svizzero – quanto dovrebbe costare? La risposta è arrivata in questi giorni dal Bayern Monaco: tra i 10 e i 12 milioni. Questa la cifra che i bavaresi verseranno nelle casse del Basilea per assicurarsi, dalla prossima stagione, le prestazioni del talentuoso esterno di origini kosovare. Fin troppo facile notare quanto sia stata spropositata la valutazione effettuata la scorsa estate dal Napoli in sede di mercato per Inler.

Se Napoli non capisce, la Svizzera per contro non si stupisce. Perché in maglia rossocrociata da tempo il centrocampista sta offrendo prestazioni di livello modesto. Compassato nel ritmo, scolastico nella giocata, troppo impreciso in fase di appoggio; nella deludente campagna per Euro 2012 della Svizzera (finita terza alle spalle di Inghilterra e Montenegro), Inler è risultato uno dei peggiori sotto il profilo del rendimento. Mentre Shaqiri riapriva le chance di qualificazione dei rossocrociati annientando con una tripletta la Bulgaria, Inler si scrollava di dosso l’etichetta di “underperformer” solamente nell’ultima inutile partita contro il Monetnegro, a eliminazione già ufficializzata. E infatti Il Giornale del Popolo giudicava così la sua partita: “Accidenti, quando non conta nulla lui ritorna. Una partita addirittura più che sufficiente lì nel cuore della manovra. Gli sbagli restano frequenti (eccome), ma… non causano guai”. Agli standard “napoletani” di Inler insomma gli svizzeri sono abituati da tempo.

Il problema sembrerebbe essere una questione di modulo. Il giocatore soffre molto il ruolo interditore in una mediana a due, sia che si tratti del 4-2-3-1 adottato dalla Nati, sia del 3-5-2 del Napoli di Mazzarri. Nell’Udinese invece giocava in un centrocampo a tre protetto da due incontrasti, cosa che lui non è. Rimane comunque un mistero questa involuzione sotto il profilo della duttilità, perché Inler si è calcisticamente imposto, in Svizzera, in una mediana a quattro. Nell’Aarau 2004/05 giocava centrale nel 4-4-2, così come nella Svizzera under 20 che nell’ottobre 2005 batteva 2-1 in amichevole l’Italia dei vari Criscito, De Ceglie e Paolucci ad Ascona. Nello Zurigo Inler offriva ancora più opzioni; centrale davanti alla difesa con Dzemaili, interno destro in un centrocampo 3+1 (Margairaz partiva leggermente più avanti), esterno destro in una linea a 4. Prestazioni di qualità e sostanza che gli valse un precoce approdo in nazionale (con l’allora ct Kuhn che lo metteva in ballottaggio con un incontrista puro, Huggel), nella quale oggi vanta oltre 50 presenze.

Lasciamo la chiusura a Galli. “Nonostante le sue contro-prestazioni in nazionale, il Napoli ha visto in Inler un “top player”, fidandosi della buona stampa di cui godeva e soprattutto delle valutazioni di mister Mazzarri. Valutazioni che si sono dimostrate clamorosamente errate dal punto di vista tattico […]. Adesso sta solo a lui (Inler, nda) fare quello sforzo in più, che gli possa permettere di ridurre l’impietosa distanza che passa dal discreto giocatore al “top player”. Perché in mezzo, nonostante quella esagerata milionaria valutazione, effettivamente qualcosa c’è”.

Fonte: Guerin Sportivo

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