lunedì 10 ottobre 2011

Maarten Stekelenburg

“Al primo errore parleranno di Van der Sar”. Parole pronunciate da Maarten Stekelenburg a Johannesburg nel giugno 2010, quando era uno tra i protagonisti di un’Olanda lanciata verso la finale Mondiale. Parole che però l’estremo difensore olandese avrebbe potuto benissimo dire nella conferenza stampa di presentazione a Roma poco più di un mese fa. Ma il significato sarebbe stato l’esatto opposto. Perché mentre in Olanda, e nel resto del mondo, Edwin van der Sar è considerato un gigante tra i pali, in Italia gli è rimasta appiccicata l’etichetta di flop, per via di due stagioni poco brillanti nella Juventus. Se insomma Stekelenburg sbagliava con l’Olanda, ecco i rimpianti per Van der Sar; se per contro sbaglierà con la Roma, tutti pronti a ridere del “nuovo Van der Sar”.

La verità per una volta non sta nel mezzo. Stekelenburg è il degno erede di uno dei migliori portieri oranje della storia, nonostante una maturità professionale acquisita piuttosto lentamente. In nazionale “Steek” è rimasto nel cono d’ombra di Van der Sar per anni, senza riuscire minimamente a impensierirlo, anche per demeriti propri. Nell’Ajax – debutto ufficiale l’11 agosto 2002 nel Johan Cruijff Schaal (la Supercoppa d’Olanda) contro il Psv Eindhoven - era l’eterna promessa che non sbocciava mai, tanto che nel corso della stagione 2008/09 Marco van Basten lo declassò, dopo quattro anni da titolare, a seconda scelta alle spalle del nazionale under-21 Kenneth Vermeer. Proprio quel Van Basten che, da ct della nazionale olandese, nel 2004 aveva fatto esordire Stekelenburg con la maglia dei tulipani. “Ma non gli porto assolutamente rancore”, ha dichiarato l’estremo difensore, “perché ammetto che in quel periodo non giocavo molto bene”.

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e grazie all’exploit al Mondiale 2010 Stekelenburg si è scrollato di dosso la fama di incompiuto. Nel 2008 era entrato negli annali del calcio olandese dalla porta sbagliata dopo aver ricevuto – primo portiere oranje della storia – un cartellino rosso in un’amichevole contro l’Australia. Due anni dopo in Sudafrica la musica cambia drasticamente, con Maarten che si consacra a livello internazionale rivelandosi uno degli elementi cardine dell’Olanda vice-campione del mondo e contendendo a Iker Casillas la palma di miglior portiere del torneo.

Lo strepitoso stato di forma del numero uno non si rivela un semplice fuoco di paglia estivo; Stekelenburg inizia la nuova stagione alla grande, mostrando riflessi felini e straordinaria reattività tanto in Eredivisie quanto in Champions League – da ricordare due strepitosi salvataggi rispettivamente su Luuk de Jong del Twente e Kevin Prince Boateng del Milan che, tra il 25 e il 28 settembre 2010, gli valgono la nomina di man of the match per due volte in quattro giorni. Poco competitivo in Europa, l’Ajax sembra destinato all’ennesima stagione a bocca asciutta anche in Eredivisie. Tutto cambia con l’arrivo a dicembre di Frank de Boer in sostituzione del dimissionario Martin Jol; sotto la guida dell’ex nazionale oranje, che consegna a Stekelenburg la fascia di capitano dopo la partenza di Luis Suarez verso Liverpool, gli ajacidi si rendono protagonisti di un’esaltante rimonta, conclusa con la vittoria di quel titolo nazionale che mancava in bacheca dal 2004. L’Ajax chiude con la miglio difesa del campionato, e tre dei quattro titolari del reparto difensivo finiscono nella top 11 stagionale. Ad essi si aggiunge Stekelenburg, miglior portiere del campionato e votato dai tifosi Ajacide dell’anno 2011, nonostante sia costretto ad osservare dalla tribuna il finale di stagione a causa della frattura del pollice della mano sinistra rimediata in allenamento.

Nato ad Haarlem il 22 settembre 1982, Stekelenburg convive da sempre con un problema di anacusia (sordità totale) ad un orecchio, che però non ha mai inficiato la sua attività professionale. La Roma lo ha acquistato dall’Ajax per 6.32 milioni di euro, più eventuali bonus, facendoli sottoscrivere un quadriennale da 1.5 milioni di euro all’anno. E’ il primo tulipano a giungere sulla sponda giallorossa della capitale.

Fonte: Guerin Sportivo

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