mercoledì 11 aprile 2012

Malki, il tank non fa la guerra

Nel film Jimmy Grimble un paio di scarpini da calcio magici riuscivano a trasformare un timido ragazzino in un piccolo campione. Qualcosa di simile deve esistere nei dintorni di Kerkrade, città dell’Olanda meridionale dove ha sede il Roda. Una squadra di centro-classifica della Eredivisie ultimamente specializzatasi nel rivitalizzare attaccanti dalla carriera anonima. Come il danese Mads Junker, 17 gol in tre stagioni e mezza nel Vitesse, 47 in due anni abbondanti nel Limburgo. O come il siriano Sanharib Malki, punta 28enne mai così prolifica come nell’attuale stagione. I numeri non mentono: 21 reti in 27 partite, vice-capocannoniere del campionato a quattro lunghezze dal gigante dell’Heerenveen Bas Dost. Malki però ha una media-reti effettiva più alta: un gol ogni 95 minuti. Meglio di lui solamente John Guidetti (uno ogni 86), suo avversario nel prossimo turno; e l’ajacide Bulykin, panchinaro goleador (8 centri in soli 579 minuti giocati, media di 72).

Arrivato in Limburgo in estate a parametro zero dai belgi del Lokeren, Malki ha sorpreso non solo per la facilità nel trovare la via della rete, ma anche per la fisicità in area di rigore, tanto da meritarsi il soprannome di carro armato di Damasco. Un nick che il diretto interessato non gradisce. In primo luogo perché nel suo paese, del quale non parla molto volentieri, è in atto una guerra vera. E poi lui con la capitale siriana non ha nulla a che vedere, dal momento che è originario Al Qamishli, città sita nel nord-est del paese nei pressi del confine con la Turchia. La sua famiglia, appartenente alla minoranza assiro-cristina della Siria, è migrata verso Occidente oltre 20 anni fa alla ricerca di condizioni di vita più agiate, disperdendosi in vari luoghi: Germania, Svezia, Turchia, New York. Al giovane Sanharib è toccato Jette, un piccolo comune nei pressi di Bruxelles.
Proprio nel club locale è iniziata la sua avventura nel calcio. “Mi presentai a un provino”, racconta il giocatore, “mi chiesero dove giocavo e in che ruolo. Gioco nel parco - risposi - e segno tanto. Feci una partitella, vincemmo 5-1 e segnai un poker. Promosso”.

Malki ha debuttato da pro nel 2004 con l’Union Saint-Gilloise. Poi sono arrivati Roeselare, Germinal Beerschot (16 reti nella stagione 07/08) e Lokeren, esperienza quest’ultima parecchio deludente e terminata con un prestito di sei mesi ai greci del Panthrakikos. La parabola discendente del siriano (che ha scelto di difendere i colori del proprio paese di origine anziché del Balgio) si è interrotta con il passaggio in Olanda. Nel 2012 Malki non è andato a bersaglio solamente in due delle 11 partite disputate; a febbraio contro il De Graafschap e domenica contro il twente. Le sue reti stanno permettendo a una squadra dalla difesa-colabrodo (59 gol subiti in 28 incontri) quale il Roda di lottare per l’ultimo posto disponibile per i play-off di qualificazione all’Europa League.

Fonte: la Gazzetta dello Sport - Extra Time

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