lunedì 15 novembre 2010

BelgiOlanda 2018: le relazioni pericolose

Amsterdam e Rotterdam: canali e grattacieli, artisti e portuali, Ajax e Feyenoord, Johan Cruijff e Dirk Kuijt, bianco e nero. Bianco come l’interno dell’Amsterdam ArenA, sale asettiche, camerieri in livrea, mobili dal design ipermoderno, atmosfera da multinazionale, emozioni ovattate. Almeno fino a quando non si accede al terreno, ed allora i colori tornano ad esplodere. Nero invece come la città di Rotterdam, 170 diverse nazionalità registrate all’anagrafe, 52% della popolazione composta da immigrati (di varie generazioni), sindaco musulmano, melting pot estremo, politiche di integrazione che ad altre latitudini è impossibile persino pensare. Progettano la “Manhattan aan the Maas”, un quartiere residenziale che sarà costruito interamente sull’acqua. Progettano un nuovo stadio da 75mila posti, nonostante abbiano già il De Kuip, cinque stelle di valutazione Uefa, il terzo miglior manto erboso del mondo (dopo il Santiago Bernabeu e l’Emirates Stadium), 114 partite della nazionale olandese ospitate, interni che fondono mirabilmente modernità e tradizione grazie a foto, dipinti, trofei e cimeli disseminati un po’ ovunque (e non, come all’Amsterdam ArenA, solamente all’interno del museo del club). Questo gioiello verrà classificato, a partire 2018, come monumento, ed al suo interno sorgeranno appartamenti e parcheggi. Se assegnati, i Mondiali rappresenteranno il suo ultimo appuntamento. Amsterdam invece si sta preparando al grande evento costruendo davanti all’ArenA un’area full entertainment in cui troverà spazio un albergo e l’avveniristico Ziggo Dome, una struttura a forma di parallelepipedo specificatamente progettata per i concerti, chiudendo così il cerchio della riqualificazione, iniziata a metà degli anni Novanta, di un’area particolarmente depressa ad est del centro cittadino. Amsterdam e Rotterdam, due modi diversi di essere all’avanguardia, una rivalità ormai ultra-centenaria. Per il 2018 però dovranno imparare a piacersi. O almeno a fingere di farlo.
(6-continua)

Fonte: Guerin Sportivo

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