giovedì 14 ottobre 2010

Libro "Calciopoli - il grande inganno"

Aggirarsi nei paraggi di quell’enorme nervo scoperto chiamato Calciopoli richiede estrema cautela, anche solo per recensire un libro. Chi scrive nutre ben poca simpatia per il calcio italiano, e non ha a cuore le sorti di nessuna delle cosiddette grandi squadre. Tutti hanno i loro scheletri nell’armadio, nascosti più o meno bene. La lettura di "Calciopoli – il grande inganno” (Edizioni Cardano) deriva dal rispetto che nutriamo per l’autore, autentico esperto di calcio internazionale che riuscirebbe a parlare per mezzora di Matic o di Großkreutz.

Renato La Monica un tempo era un tifoso juventino. Adesso, per sua stessa ammissione, si definisce “simpatizzante”. Calciopoli, inutile negarlo, ha cambiato prospettive e sconvolto equilibri. La tesi di La Monica è intuibile fin dal titolo. A supporto di essa vengono citate sentenze, atti, interviste. Non è tutto oro colato, alcune parti meno seriose stonano un po’ nel contesto generale; ma non è nemmeno possibile definire il tutto come spazzatura, almeno se si dispone di un minimo senso critico. Molte vicende italiane hanno insegnato che non esistono buoni e cattivi in senso assoluto. Chi lo sostiene è in malafede, oppure appartiene a quel potere politico-economico-mediatico di cui La Monica afferma l’esistenza in apertura del volume. Poi ognuno potrà trarne le conclusioni che preferisce.

Chiudiamo con uno spunto che ci è piaciuto molto: “Mentre facevo colazione in un bar ho assistito involontariamente ad una simpatica conversazione. Quello che doveva essere il padre, tra un sorso di cappuccino ed una morsicata al croissant, buttava lì la frase: -Allora, hai deciso cosa farai da grande?- Risposta del figlio: -Voglio diventare il direttore della Gazzetta dello Sport-. Il padre: -Ma se non sai nulla di calcio…-. Vedendo il figlio arrossire, senza reagire a quell’affermazione, mi sono sentito in dovere di intervenire: -Guardi che anche l’attuale direttore (Carlo Verdelli, nda) non sa nulla di calcio-”. Chapeau.

Per informazioni: info@magazinebianconero.com

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