venerdì 15 gennaio 2010

Difendendo lo psicopatico



Non c’è alcuna differenza tra uno psicopatico omicida e un calciatore violento. Così la pensa il quotidiano belga Het Laatste Nieuws, che nelle nomination relative alle persone più disgustose dell’anno 2009 ha posizionato Axel Witsel accanto a Kim De Gelder. Il primo non è certo uno sconosciuto per chi segue un minimo il calcio internazionale. Centrocampista dello Standard Liegi, talento emergente del calcio belga nonché miglior giocatore del campionato anno 2008, Witsel si è rovinato la reputazione lo scorso 30 agosto in un teso e vibrante Anderlecht-Standard, quando con un intervento killer ha frantumato tibia e perone al difensore polacco Marcin Wasilewski. Un raptus che gli è costato dieci giornate di squalifica (ridotte poi a otto) nonché un paio di lettere contenenti minacce di morte. La Federcalcio belga ha dovuto lavorare pazientemente per riportare un minimo di serenità nei rapporti tra le due big del calcio belga, mai così poco amichevoli.
Kim De Gelder invece è un ragazzo di 20 anni che nel gennaio 2009 è entrato nell’asilo nido “Fabeltjesland” di Dendermonde, paese sito a nord-ovest di Bruxelles, armato di pugnale, accetta e di una pistola giocattolo, ed ha ucciso un’educatrice di 54 anni, una bambina di nove mesi e un bimbo di sei. Poi si è dipinto la faccia come il Joker portato sugli schermi da Heath Ledger nel film (superbo, a parere di chi scrive) “Il cavaliere oscuro”.
La reazione dello Standard alle nomination per una classifica già di per sé di pessimo gusto, non si è fatta attendere. Dal momento che l’Het Laatste Nieuws organizza anche la Gouden Schoen (Scarpa d’Oro), il premio quale miglior calciatore del campionato belga assegnato sulla base delle votazioni degli stessi giocatori, i Rouges hanno disertato in massa la tradizionale serata di gala organizzata a Ostenda. Nessuno pertanto ha ritirato il premio vinto dall’attaccante del club vallone Milan Jovanovic, terzo giocatore dello Standard consecutivo dello Standard, dopo Steven Defour (nel 2007) e il già citato Witsel (nel 2008), ad aggiudicarsi il riconoscimento.
Le polemiche che hanno avvolto l’intera vicenda hanno finito con il relegare in secondo piano il premio stesso, assegnato ad un giocatore di grande qualità reduce da un’ottima stagione, che lo ha visto protagonista tanto in Belgio (elemento chiave dello Standard bi-campione in carica, e attuale capocannoniere della Jupiler League) quanto in Europa (la Serbia si è qualificata al Mondiale anche grazie ai suoi gol). Attaccante esterno devastante in campo aperto, adattabile sia nel tridente che come seconda punta in un 4-4-2, Jovanovic, vicinissimo dodici mesi fa al Psv Eindhoven, è adesso pronto per un campionato di livello ancora più alto. Nella classifica della Gouden Schoen Jovanovic ha preceduto il duo dell’Anderlecht Mbark Boussoufa-Romelu Lukaku.

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