Secondo l’ottimo sito Transfermarkt, il senegalese Serigne Modou Kara è il giocatore dal più alto valore di mercato della Tippeliga 2011. Il 21enne mediano del Tromsø, secondo lo scorso anno come rendimento solamente al nazionale ghanese Anthony Annan, è valutato 2.5 milioni di euro. Solamente altri cinque giocatori raggiungono, e superano, i due milioni di valore: i nazionali svedesi del Rosenborg Mikael Lustig e Mattias Bjärsmyr, i loro compagni di squadra Markus Henriksen e Per Ciljan Skjelbred, e il centrocampista svedese dello Stabæk Pontus Farnerud. Cifre che aiutano a fornire le esatte dimensioni economiche della massima serie norvegese.
Se molti club nei massimi campionati europei piangono miseria e sono attanagliati dalla crisi, si può solo immaginare quale sia la situazione nei tornei minori. La Tippeliga che aprirà i battenti nel week-end ha mosso complessivamente la cifra di 11 milioni di euro tra acquisti e cessioni. Numeri irrisori, se paragonati alla Serie B italiana, che già di per sé non naviga in buone acque. Per un club di Tippeliga piazzare il grande colpo con una big europea può pertanto rivelarsi fondamentale per garantire i propri equilibri di bilancio per un almeno triennio. Nel 2011 ci sono riusciti Ålesund (5 milioni dal Manchester United per il portiere Anders Lindegaard), Rosenborg (2.5 dallo Schalke 04 per il già citato Annan) e Brann (1.7 dal Bari per Eric Huseklepp).
In entrata invece si segnala il solito stillicidio di prestiti e parametri zero (Yssouf Konè dal Cluj al Vålerenga il trasferimento più significativo), con il Molde di Ole Gunnar Solksjær primatista dell’acquisto più costoso grazie ai 600mila euro pagati all’Honeføss per l’attaccante ivoriano Davy Claude Angan N’Guessan. Anche il Rosenborg, società che in Norvegia viaggia a velocità doppia – tanto dal punto di vista economico quanto strutturale – rispetto alle rivali, non è andato oltre una spesa di 200mila euro per la punta dell’Aalborg Daniel Fredheim Holm. Per strappare Kara ai rivali del Tromsø e tappare il buco in mediana creatosi con la partenza di Annan, il club di Trondheim ha messo sul piatto la miseria di 6 milioni di corone norvegesi, ovvero circa 762mila euro. Logicamente l’affare non è andato in porto.
I prezzi contenuti, e la volontà di molti club di monetizzare appena possibile, rendono la Tippeliga un torneo appetibile per chiunque sia alla ricerca di buoni affari senza avere il portafoglio gonfio. Kara rappresenta uno dei migliori esempi. Un incontrista tosto, duro come l’acciaio, fisicamente imponente. Può giocare davanti alla difesa oppure al centro di essa. L’approccio al pallone è ancora ruvido, ma non è peggiore di quello di Christian Poulsen. Kara però corre molto di più. Su di lui circola un aneddoto; quando ancora giocava in patria, nel vivaio del Diambars de Saly, uno scout dell’Arsenal partì appositamente da Londra per dare un’occhiata ad alcuni promettenti ragazzi di questa società senegalese. Non vide però mai giocare Kara, infortunatosi poco prima. Un anno dopo per lui è arrivata una chance dal Circolo Polare Artico.
Fonte: Il mondo siamo noi
mercoledì 16 marzo 2011
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