lunedì 21 dicembre 2009

Bilancio di metà stagione - parte I

Dodici nomi in evidenza nella prima parte della Eredivisie 2009/2010. Di seguito i primi sei, in rigoroso ordine alfabetico.

Douglas Franco Teixeira (Twente): brasiliano di nascita ma olandese come formazione calcistica, ricorda Alex per l’imperiosità nel gioco aereo (puntate offensive comprese) e la personalità nel guidare il reparto arretrato, pur con minor fisicità, ma più rapidità, dell’attuale centrale del Chelsea. Se Stoch, NKufo e Ruiz hanno costruito l’edificio del Twente campione d’inverno, Douglas si è occupato delle fondamenta. 10 milioni di euro è la cifra chiesta al Wolfsburg per far partire il brasiliano a gennaio.
Balasz Dzsudzsak (Psv Eindhoven): miglior esterno sinistro del campionato, tanto in mediana quanto come ala, l’ungherese non sta fallendo la stagione della consacrazione. La rabbia da smaltire dopo i sei mesi della gestione Stevens persi a scaldare la panchina è stata incanalata positivamente in campo; prestazioni di qualità e sostanza, reti, assist e spunti a getto continuo, tanto in Eredivisie quanto in Europa League. Dzsudzsak è il simbolo di un Psv che non perde un incontro ufficiale da marzo.
Eric Falkenburg (Sparta Rotterdam): la strada verso la salvezza del secondo club di Rotterdam passa attraverso sette under-21 inseriti nell’undici titolare. Una politica coraggiosa e meritevole. Le travi del centrocampo a tre degli Spartaans si chiamano Kevin Strootman ed Erik Falkenburg, ovvero il braccio e la mente. Corsa e geometrie per due giovani di grandi potenzialità. Da inguarabile amante del bello stile, Radio Olanda sceglie di un’incollatura il gioco pulito del secondo (classe 88), autore oltretutto di 7 reti, rispetto all’impetuosità del primo (90).
Keisuke Honda (Vvv Venlo): ha già le valigie pronte, destinazione CSKA Mosca. In due stagioni e mezzo di Olanda ha dimostrato tutto il suo valore, proponendosi quale centrocampista completo dalle spiccate propensioni offensive. Gol e assist a grappoli lo scorso anno in Eerste Divisie, impatto altrettanto positivo quest’anno in Eredivisie. Numero 10 dietro il tridente, visione di gioco e un sinistro che lascia il segno. Radio Olanda ne ha parlato in Big in Japan (e non solo).
Jeremain Lens (Az Alkmaar): in naftalina con Van Gaal, il giovane attaccante che due stagioni fa portò in Europa a suon di reti il Nec Nijmegen è ricomparso in uno dei momenti peggiori nella storia dell’Az. Eclissatosi il bomber El Hamdaoui, troppo intermittente la classe di Dembele, perennemente ingabbiato nella categoria “oggetti misteriosi” Pellè, è toccato a Lens, uno che si trova bene “con qualsiasi modulo” (ipse dixit) togliere le castagne dal fuoco ad un Az in piena bufera.
Dries Mertens (Utrecht): scricciolo imprendibile che parte da destra per correre ovunque lo porti l’istinto o l’azione di gioco. L’Utrecht odierno che nutre (sensate) ambizioni europee ha trovato il suo Giovinco. E dal momento che in Olanda la politica dei giovani non è un semplice slogan, Mertens gioca titolare, sempre e comunque, anche quando non gli riesce qualche dribbling o la vena si appanna un pò. Miglior giovane della Eerste Divisie 08/09 con l’Agovv Apeldoorn, Mertens non ha risentito del salto di categoria. Da ricordare una sua tarantolata prestazione contro il Psv Eindhoven.

1 commento:

  1. Ho una particolare passione per Mertens...mi ricorda, anche se ancora con le dovute proporzioni, un Overmars dal piede destro!
    sono curiosissimo di leggere gli altri sei nomi... a presto!

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