Dodici nomi in evidenza nella prima parte della Eredivisie 2009/2010. Di seguito i primi sei, in rigoroso ordine alfabetico.
Douglas Franco Teixeira (Twente): brasiliano di nascita ma olandese come formazione calcistica, ricorda Alex per l’imperiosità nel gioco aereo (puntate offensive comprese) e la personalità nel guidare il reparto arretrato, pur con minor fisicità, ma più rapidità, dell’attuale centrale del Chelsea. Se Stoch, NKufo e Ruiz hanno costruito l’edificio del Twente campione d’inverno, Douglas si è occupato delle fondamenta. 10 milioni di euro è la cifra chiesta al Wolfsburg per far partire il brasiliano a gennaio.
Balasz Dzsudzsak (Psv Eindhoven): miglior esterno sinistro del campionato, tanto in mediana quanto come ala, l’ungherese non sta fallendo la stagione della consacrazione. La rabbia da smaltire dopo i sei mesi della gestione Stevens persi a scaldare la panchina è stata incanalata positivamente in campo; prestazioni di qualità e sostanza, reti, assist e spunti a getto continuo, tanto in Eredivisie quanto in Europa League. Dzsudzsak è il simbolo di un Psv che non perde un incontro ufficiale da marzo.
Eric Falkenburg (Sparta Rotterdam): la strada verso la salvezza del secondo club di Rotterdam passa attraverso sette under-21 inseriti nell’undici titolare. Una politica coraggiosa e meritevole. Le travi del centrocampo a tre degli Spartaans si chiamano Kevin Strootman ed Erik Falkenburg, ovvero il braccio e la mente. Corsa e geometrie per due giovani di grandi potenzialità. Da inguarabile amante del bello stile, Radio Olanda sceglie di un’incollatura il gioco pulito del secondo (classe 88), autore oltretutto di 7 reti, rispetto all’impetuosità del primo (90).
Keisuke Honda (Vvv Venlo): ha già le valigie pronte, destinazione CSKA Mosca. In due stagioni e mezzo di Olanda ha dimostrato tutto il suo valore, proponendosi quale centrocampista completo dalle spiccate propensioni offensive. Gol e assist a grappoli lo scorso anno in Eerste Divisie, impatto altrettanto positivo quest’anno in Eredivisie. Numero 10 dietro il tridente, visione di gioco e un sinistro che lascia il segno. Radio Olanda ne ha parlato in Big in Japan (e non solo).
Jeremain Lens (Az Alkmaar): in naftalina con Van Gaal, il giovane attaccante che due stagioni fa portò in Europa a suon di reti il Nec Nijmegen è ricomparso in uno dei momenti peggiori nella storia dell’Az. Eclissatosi il bomber El Hamdaoui, troppo intermittente la classe di Dembele, perennemente ingabbiato nella categoria “oggetti misteriosi” Pellè, è toccato a Lens, uno che si trova bene “con qualsiasi modulo” (ipse dixit) togliere le castagne dal fuoco ad un Az in piena bufera.
Dries Mertens (Utrecht): scricciolo imprendibile che parte da destra per correre ovunque lo porti l’istinto o l’azione di gioco. L’Utrecht odierno che nutre (sensate) ambizioni europee ha trovato il suo Giovinco. E dal momento che in Olanda la politica dei giovani non è un semplice slogan, Mertens gioca titolare, sempre e comunque, anche quando non gli riesce qualche dribbling o la vena si appanna un pò. Miglior giovane della Eerste Divisie 08/09 con l’Agovv Apeldoorn, Mertens non ha risentito del salto di categoria. Da ricordare una sua tarantolata prestazione contro il Psv Eindhoven.
Ho una particolare passione per Mertens...mi ricorda, anche se ancora con le dovute proporzioni, un Overmars dal piede destro!
RispondiEliminasono curiosissimo di leggere gli altri sei nomi... a presto!