Un ceceno che investe nel calcio a Neuchatel - città fascinosa ma dall’appeal pallonaro pari a zero - sembra l’inizio di una barzelletta. Ma in Svizzera non ha riso nessuno, dal momento che in soli nove mesi Bulat Chagaev è riuscito a distruggere un club storico del calcio elvetico come il Neuchatel Xamax – tre campionati nazionali in bacheca (uno con il nome di Cantonal). A gennaio è arrivato il crack: revoca della licenza e dichiarazione di fallimento per il club neocastellano, detenzione preventiva per il suo ormai ex proprietario, accusato di falso nei titoli e frode.
Chagaev rappresenta il lato peggiore di quell’esercito di milionari dell’Est che negli ultimi anni hanno trovato nel calcio un formidabile mezzo per ottenere visibilità (nei casi di migliori) o per riciclare denaro di dubbia provenienza. Che il ceceno non fosse un benefattore lo si era capito fin da subito: nel maggio 2011, pochi giorni dopo il suo insediamento, aveva minacciato i giocatori nell’intervallo della finale di coppa nazionale (persa) contro il Sion. A giugno l’intero staff amministrativo del club aveva rassegnato le dimissioni – nell’occasione il Neuchatel non aveva potuto stampare i biglietti per l’esordio stagionale in campionato. Poi sono arrivate nuove minacce ai giocatori, con una testimonianze che parlano di Chagaev nello spogliatoio accompagnato da guardie del corpo armate di pistola. A settembre viene esonerato lo spagnolo Caparros (quarto tecnico dall’arrivo del ceceno) dopo una rissa sfiorata con il patron. Nel frattempo aumentano i creditori, tra i quali anche i gestori dello stadio Maladiere, che lamentano il mancato pagamento dell’affitto. Infine il contrattacco della Federcalcio tra multe, inchieste, perquisizioni domiciliari e penalizzazioni in classifica. Fino alla scoperta di un documento di garanzia finanziaria, firmato dalla Bank of America, pieno di errori grammaticali: un falso clamoroso. E’ tutto vero invece il buco in bilancio del club: oltre 6 milioni di franchi.
Il 4 febbraio partirà la seconda fase di un campionato monco: fuori il Neuchatel (ripartirà dalla quinta divisione, sempre ammesso che trovi un imprenditore locale disposto a investire nel rilancio del club), penalizzato di 36 punti l’ormai famoso Sion di Constantin. Ma la storia che vede protagonista l’architetto vallesano, nel quale in molti cominciano a vedere una sorta di Robin Hood moderno che si batte contro i padroni del calcio (FIFA, UEFA e, nel suo paese, Federcalcio svizzera), è ben diversa. Constantin è un vulcanico Pierino che ama baloccarsi con i cavilli legali. Però niente pistole, né frodi, né mancati pagamenti. La sua potrebbe anche essere una barzelletta divertente. Quella di un ceceno che investe nel calcio a Neuchatel invece è solo triste. Au revoir, Xamax.
Fonte: Il Giornale
lunedì 30 gennaio 2012
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