Messi contro Neymar è il fin troppo scontato tema del Mondiale per club 2011, che aprirà i battenti giovedì con il turno preliminare tra Auckland City e Kashiwa Reysol. Tuttavia il miglior calciatore del pianeta e colui che è considerato a furor di popolo la futura stella del calcio mondiale, in finale devono prima arrivarci. E dopo la sorpresa Mazembe dello scorso anno, dove per la prima volta si è spezzata l’egemonia euro-sudamericana sulla finale, un pizzico di cautela in più nei pronostici è quantomeno d’obbligo. Anche se è davvero difficile immaginare maglie diverse da quelle blaugrana alzare al cielo la coppa il 18 dicembre all’International Stadium di Yokohama.
Tra i pochi appigli ai quali si possono aggrappare gli avversari del Barcellona, c’è un dato statistico: quest’anno nella Liga la banda Guardiola ha totalizzato solamente il 50% dei punti disponibili nelle partite in trasferta, frutto di 2 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta (contro il piccolo Getafe). In Champions però ecco i successi a Borisov, Plzen e Milano. Serve insomma la partita della vita alla vincente tra Esperance Tunisi e Al Sadd. Rispetto ai tunisini, i campioni d’Asia appaiono più scafati, come dimostrato nella semifinale della Champions asiatica contro il Suwon Samsung Bluewings, con la coppia Keita-Niang che andò in rete su una rimessa laterale non restituita ai coreani. Il gol, decisivo per la qualificazione, è valso al club del Qatar – poi vincitore in finale ai rigori contro un altro club sudcoreano – il soprannome di “Al Badd”.
Il Santos trionfatore in Libertadores – con Neymar fresco del riconoscimento quale miglior giocatore della competizione – affronterà con tutta probabilità i messicani del Monterrey, che non dovrebbero avere troppi problemi nello sbarazzarsi della vincente del turno preliminare tra i già citati Auckland City e Kashiwa Reysol. I neozelandesi sono alla terza presenza al Mondiale (come il Barcellona), mentre i giapponesi ci sono arrivati quali freschi vincitori della J. League…da neopromossi! Sulla carta nessuno può competere con gli straordinari talenti prodotti dalla fucina di Vila Belmiro: lo stra-citato Neymar in primis, ma anche Ganso e Danilo. Un altro fuoriclasse, Muricy Ramalho, siede in panchina. A quest’ora sarebbe il ct del Brasile se nel 2010 il Fluminense non l’avesse bloccato; così Ramalho se n’è andato al Santos, vincendo in un anno Paulista e Libertadores. Messi vs Neymar? No, la vera sfida sarebbe quella tra lui e Guardiola.
Fonte: Il Giornale
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