Domenica si è conclusa la Tippeliga, con il Molde che ha festeggiato il primo titolo nazionale della sua storia. Per il tecnico Ole Gunnar Solskjær, buona la prima. Europa League per Tromsø (secondo classificato), Rosenborg (terzo) e Ålesund (vincitore della coppa nazionale). Retrocessione per Start e Sarpsborg 08. Di seguito la top 11 della Tippeliga, schierata con un 3-4-3.
Espen Bugge Petersen (Molde). Ha iniziato la stagione incassando tre reti dal neopromosso Sarpsborg 08. Poi non ha sbagliato più nulla, lui come il Molde. Ed è arrivato il titolo. Il miglior portiere della Tippeliga 2010, Anders Lindegaard, è finito al Manchester United. Ma Bugge, classe 80, è troppo vecchio per lasciare la Norvegia.
Miika Koppinen (Tromsø). Dal gol al Chelsea in Champions che ha causato l’uscita di scena anticipata di Mourinho sono ormai passati diversi anni. Adesso il finlandese, passato nel frattempo da terzino a centrale, sbarca il lunario nel Circolo Polare Artico, e lo fa davvero bene: per il secondo anno consecutivo è nella top 11 della Tippeliga.
Even Hovland (Sogndal). Può la terzultima classificata vantare la miglior difesa del campionato? Risposta affermativa grazie a questo classe 89, la cui personalità nel guidare il reparto arretrato ha garantito la salvezza ad una squadra imbarazzante dalla mediana in avanti. Scartato nel 2009 dal Manchester United, questo neo-nazionale norvegese possiede i mezzi per ambire almeno a una squadra di fascia media di Premier League.
Vegard Forren (Molde). A 19 anni con i dilettanti del Kil/Hemne eliminò il Molde dalla coppa di Norvegia, guadagnandosi un quinquennale con il club della città delle rose. Da allora un’ascesa costante, fino a diventare il perno della squadra campione di Norvegia. Secondo il quotidiano VG due anni fa rifiutò offerte di diversi top club europei, tra cui il Milan. E oggi?
Michael Barrantes (Ålesund). Dopo Christian Bolaños, ecco un altro costaricano capace di conquistare la Norvegia. Meno esplosivo dell’attuale ala del Copenhagen, ma altrettanto efficace: 6 reti in 7 partite di coppa, inclusa la doppietta in finale che ha regalato agli arancioni il secondo trofeo negli ultimi tre anni. Poi altri 11 centri spalmati tra campionato ed Europa League.
Rodolph Austin (Brann). Per due volte questo mediano giamaicano è stato a un passo dalla Premier League, ma in entrambi i casi la mancata concessione del permesso di lavoro ha impedito allo Stoke City di ingaggiarlo. Così è rimasto quattro anni a Bergen. Nell’ultima stagione le sue doti fisiche sono emerse prepotentemente: media voto alla mano, è il miglior giocatore della Tippeliga.
Magnus Wolff Eikrem (Molde). Pupillo di Solskjær? Senza dubbio. Cresciuto a Molde in una scuola calcio gestita dall’ex bomber, quindi cinque anni nell’Academy del Manchester United prima di tornare a Molde a gennaio per seguire il suo mentore. Fiducia pienamente ripagata. Centrocampista offensivo alle spalle del tridente oppure esterno, Wolff Eikrem, classe 90, ha disputato una stagione di alto profilo, risultando il miglior giovane del campionato.
Diego Guastavino (Brann). Piccolo Giovinco uruguaiano, fantasista tascabile amico di Recoba (anni fa il Chino lo portò al Lugano, ospitandolo nella sua villa a Cernobbio), da anni le sue giocate illuminano i campi di norvegesi. Più che la statura, la sua grande nemica è sempre stata la discontinuità. Anche nella sua miglior stagione, terminata con il quarto posto in campionato e la sconfitta nella finale di coppa. Il traguardo insomma, per lui come per il Brann, è sempre un passo più in là.
Nikola Djurdjic (Haugesund). Mezzapunta serba classe 86, sempre protagonista con l’Haugesund: promozione dall’Adeccoliga nel 2009, salvezza nel 2010, sesto posto nel 2011. Con 12 reti e 9 assist è uno dei giocatori più efficaci di tutta la Tippeliga. Un anno fa ha tentato l’avventura in Olanda, ma non ha superato un provino con l’AZ.
Rade Prica (Rosenborg). Il club di Trondheim ha dormito per metà stagione, salvo recuperare nella seconda parte almeno in terzo posto valevole per l’Europa League. Dal grigiore si è distinto questo veterano del gol che nei campionati nordici è sempre stato una certezza. Terza stagione al Rosenborg, terza chiusura in doppia cifra, ma 16 reti non gli sono bastate per vincere per il suo terzo titolo di capocannoniere (il secondo in Norvegia).
Mostafa "Mos" Abdellaoue (Tromsø). Annata d’oro per gli Abdellaoue, famiglia norvegese di origini marocchine. Mohammed “Moa” si è imposto quale uno dei perni dell’Hannover, vincendo anche il premio Kniksen nella categoria “norvegesi all’estero”; Mostafa “Mos”, classe 88, ha chiuso da capocannoniere del campionato (17 gol), superando all’ultima giornata la coppia Prica-Årst. Era già stato re dei bomber nel 2008 con lo Skied in Adeccoliga. Lo attende un campionato più caldo.
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