Un girone di raro equilibrio, il gruppo D, concluso con quattro squadre nel giro di un punto. Un po’ per merito di alcuni (Zambia, parzialmente Tunisia), un po’ per demerito di altri (Camerun, parzialmente Gabon). Gli spunti più interessanti li hanno regalati Zambia e Gabon, i primi vincitori del girone (a sorpresa), i secondi eliminati (con molti rimpianti). Due squadre molte diverse. Più impetuoso e aggressivo il calcio dello Zambia, più ragionato e calcolatore quello del Gabon. Il ct Alain Giresse ha compiuto un capolavoro tattico all’esordio imbrigliando il Camerun e colpendolo (con Cousin) nel suo ventre molle, la difesa, sciupando però il match ball contro la Tunisia (nonostante un vivace Pierre Aubameyang e un ottimo Eric Mouloungui). Poi la sfida-spareggio contro la Zambia è andata male. Uno Zambia la cui forza sono i ritmi alti, perfetti per la velocità di Jacob Mulenga (due reti finora) o le incursioni dei fratelli Katongo, Christopher (ottimo contro il Camerun) e Felix (tra i migliori contro il Gabon). E’ una squadra che gioca e lascia giocare, con tutti i pregi ed i difetti che questa filosofia comporta. Con loro si è qualificato il Camerun. I Leoni Indomabili di Paul Le Guen sono anarchia e istinto. Non li aiuta certamente il loro ct, che cambia più volte schema anche nel corso della stessa partita: 4231, 4141, 433. Troppa confusione, che finisce con il mandare fuori giri i vari Makoun, Song Billong, Emana e Tchoyi, sulle cui qualità c’è ben poco da sindacare. Samuel Eto’o, sempre generoso, timbra regolarmente il cartellino, ma con i compagni di reparto Webo e Idrissou l’affiatamento presenta ancora la scritta lavori in corso. Il totale espresso dalla squadra è insomma inferiore alla somma dei singoli, la difesa soffre tanto gli attacchi centrali (Gabon, Tunisia) che quelli dalla fasce (Zambia) e il migliore de Leoni Indomabili risulta essere un rigenerato Geremi, corsa ed esperienza sull’out destro. Senza un’inversione di rotta l’avventura durerà ancora per poco. Ultima la Tunisia, che lascia l’Angola senza sconfitte. Due scialbi pareggi iniziali, un terzo più vivace contro il Camerun, dove si è svegliato l’atteso attaccante Amine Chermiti. E fino ad una manciata di minuti dalla fine i tunisini avevano un piede nei quarti di finale. Ma forse sarebbe stato un po’ troppo per quanto espresso durante il torneo.
(4-fine)
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