A partire da questa settimana e' in edicola il nuovo numero del mensile Calcio 2000, contenente un bilancio del sottoscritto sui campionati nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia) da poco conclusi, piu' una panoramica sulle rispettive nazionali. Di seguito Radio Olanda propone un estratto dell'articolo, dedicato alla Tippeliga norvegese.
Il digiuno aumenta la fame. A Trondheim questa era particolarmente intensa dopo un quadriennio in tono minore in cui era finito in bacheca un solo titolo nazionale, in netto contrasto con i 13 consecutivi arrivati a cavallo tra il 1992 e il 2004. Si trovano qui le radici del Rosenborg schiacciasassi anno 2009, assoluto dominatore del campionato con una sola sconfitta raccolta in 30 incontri, arrivata oltretutto (a Kristiansand contro lo Start) quando lo champagne era già in ghiaccio.
Un successo figlio di uno specialista nel panorama nordico come lo svedese Erik Hamren (campione di Danimarca 2007-2008 con l’Aalborg, tre coppe di Svezia vinte con Örgryte e AIK), il cui curriculum vitae inattaccabile gli ha permesso di abbandonare il modulo 4-3-3, un dogma in casa Rosenborg, a favore di un 4-4-2 con centrocampo a rombo. Hamren ha richiamato dall’Inghilterra il suo protetto Rade Prica, già con lui nell’Aalborg, venendo ripagato con 16 reti che hanno permesso all’attaccante svedese di laurearsi capocannoniere della Tippeliga.
In difesa è sbocciato definitivamente il norvegese di etnia russa Vadim Demidov, mentre sulla mediana l’asse composto da Anthony Annan, da qualcuno già definito il nuovo Essien, e Marek Sapara, nazionale slovacco, ha garantito solidità, dinamismo e anche un pizzico di inventiva.
La palma del gioco migliore spetta di diritto al Molde “africano” di Kjell Jonevret, sorprendentemente secondo grazie alle reti della coppia senegalese Mame Biram Diouf (già acquistato dal Manchester United) e Pape Pate Diouf, e alle geometrie del loro connazionale Makhtar Thiounè, miglior giocatore della Tippeliga. Il Molde ha schiantato 5-0 il Rosenborg nei quarti di finale di coppa di Norvegia, salvo poi cedere all’ultimo atto ai calci di rigore contro l’Ålesund (primo trofeo in assoluto nella storia di questo club che ha dato i natali calcistici ai fratelli Riise).
Tra i singoli menzione speciale per Eric Huseklepp del Brann, esploso grazie ad un’intuizione del tecnico Steinar Nilsen (ex giocatore di Milan e Napoli), che ne ha avanzato il raggio di azione trasformandolo da fumosa e discontinua ala sinistra in puntuale finalizzatore (splendida una sua realizzazione allo Stabæk).
A Bærum, periferia di Oslo e casa dello Stabæk, Sol Levante sugli scudi grazie alla mezzapunta Daigo Kobayashi, alle prese con l’ingrato compito di sostituire il brasiliano Alanzinho, svolto tuttavia in maniera inappuntabile. Miglior giovane infine l’attaccante 19enne dello Start Mads Stokkelien, autore contro il Sandefjord di una rete da urlo (tiro al volo finito nel sette) che gli è valsa la palma di miglior realizzazione dell’anno. E non è stata l’unica perla di questo talento in erba.
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