martedì 1 maggio 2012
Bast Dost, nuovo bomber oranje
Fino alla scorsa stagione Bas Dost sembrava il cugino scarso di Mario Gomez: leve lunghe, movimenti legnosi, scarso apporto al gioco collettivo. Il tutto era unito a medie realizzative poco esaltanti. Altro che erede di Van Nistelrooy e Huntelaar, due attaccanti che hanno fatto la fortuna (economica e d’immagine) del club Frisone; pur di non far giocare Dost, il tecnico Ron Jans schierava come punta centrale Viktor Elm, un centrocampista. Ad un tratto però il brutto anatroccolo è diventato cigno, ed ecco che la Eredivisie si ritrova un capocannoniere olandese dopo tre stagioni di dominio “straniero”. L’ultimo bomber oranje è stato, nel 2008, proprio Huntelaar. Che Dost potrebbe raggiungere a breve in Bundesliga, alla luce della recente visita a Wolfsburg per un colloquio con Felix Magath.
Per Dost parlano i numeri: 30 gol in 32 partite di campionato, cinque doppiette, due triplette e una cinquina (lo scorso dicembre in casa dell’Excelsior). Aggiungendo anche le 6 reti realizzate in coppa d’Olanda il totale stagionale sale a 36, con il record assoluto nella storia del club, stabilito nella stagione 2006/07 dal brasiliano Afonso Alves, distante solamente una marcatura. La trasformazione di Dost è stata tale sotto ogni punto di vista: quantitativo, qualitativo e tattico. Il ragazzone di Deventer segna tanto, in diversi modi (destro, sinistra, testa) e partecipa attivamente alla manovra, come dimostrato dai 7 assist realizzati.
“Non sono Zlatan, non posso risolvere le partite da solo, ma so come fare vincere la squadra”. Parole semplici ed essenziali, come lo stile di Dost. Il cui exploit, unito alla rinascita dell’Heerenveen, assomiglia un po’ alla storia dell’uovo e della gallina. La scorsa stagione l’Heerenveen languiva a metà classifica, con Dost - pagato 3 milioni di euro all’Heracles Almelo l’estate 2010 - immalinconito in panchina. Evidente il difetto di comunicazione con Jans. Ma il tecnico aveva due anni di contratto con i Frisoni, e Dost rappresentava un investimento per il futuro. Così a fine campionato la dirigenza ha convocato i due per mettere le cose in chiaro: “La prossima stagione Jans sarà ancora il nostro allenatore, e Dost ancora la nostra prima punta. Regolatevi di conseguenza”. Risultato: Heerenveen in zona Champions. Ma è stato Dost a portare l’Heerenveen in alto, o viceversa? L’importante è non chiederlo al diretto interessato, né al suo allenatore. Potrebbero ricominciare a litigare.
Fonte: La Gazzetta dello Sport - Extra Time
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