Contestati da tutti, ad eccezione del G-4 del calcio belga (Anderlecht, Club Brugge, Standard e Gent); tanto basta in Jupiler League a dare il via, per il secondo anno consecutivo, ai play-off per il titolo nazionale. La formula prevede un girone all’italiana tra le prime sei squadre classificate, con partite di andata e ritorno. Ogni club parte con la metà dei punti, arrotondata per eccesso, conquistati nella regular season. Prima e seconda entreranno in Champions, la terza andrà in Europa League mentre la quarta si giocherà l’altro posto nella coppa europea minore con la vincente dei cosiddetti play-off 2, torneo che include le squadre rimanenti, esclusi i due fanalini di coda. Logicamente la prospettiva di giocare dieci big match alletta le grandi piuttosto che le outsider, perché tra il deludente Standard e la sorpresa Genk adesso ci sono solo sette punti di differenza.
Il club dei minatori però ha ottime ragioni per guardare davanti a sé piuttosto che alle proprie spalle. L’exploit di inizio stagione non si è rivelato un fuoco di paglia; la squadra guidata da Franky Vercauteren è ancora lì, ad un passo dall’Anderlecht campione in carica. Rispolverare la bacheca con un titolo nazionale che manca dalla stagione 2001/02 non è più un’utopia. Specialmente se tra le proprie fila milita il miglior attaccante del campionato, il 22enne Jelle Vossen, capocannoniere con 17 gol. A Genk e dintorni lo chiamano Vosserine, fusione tra il suo cognome e Wolverine, il super-eroe mutante degli X-Men con le ossa di adamantio (lega immaginaria). Il motivo lo spiega il medico del club Stijn Indeherberge. “Possiede tempi di recupero incredibili. Lo scorso anno è guarito da una frattura alla tibia in meno di tre mesi rispetto ai sei di diagnosi, mentre nell’attuale stagione un problema alla caviglia lo ha fermato tre settimane anziché sette”.
Lo scorso dicembre la media-gol di Vossen in Europa era inferiore solamente a quella di un certo Lionel Messi: una rete ogni 68 minuti per il fuoriclasse del Barcellona, una ogni 79 per il belga. L’attaccante del Limburgo ha impiegato 17 partite per segnare lo stesso numero di gol, 15, che l’enfant prodige dell’Anderlecht Romelu Lukaku aveva realizzato la scorsa stagione nell’intero campionato. Rivali nella lotta per il titolo, i due lo sono anche in nazionale. Per ora il duello è in parità: Lukaku ha steso la Russia con una doppietta lo scorso novembre, mentre Vossen (che curiosamente ha esordito con i Diavoli Rossi sotto la gestione Vercauteren, il tecnico che oggi lo sta valorizzando a Genk) ha timbrato contro Austria e, la scorsa settimana, Azerbaigian. Meglio il gigante d’ebano di Bruxelles o il Wolverine delle Fiandre? Ai play-off l’ardua sentenza.
Fonte: La Gazzetta dello Sport - Extra Time
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