Le vigilie tranquille non si addicono al Tottenham di Champions. Mister Harry Redknapp non sembra poter prescindere dai bollettini medici ogni volta che deve fare la formazione. Con Gareth Bale ancora lontano dalla forma migliore (domenica a Wolverhampton ha giocato una ventina di minuti) e Rafael Van der Vaart nuovamente acciaccato, le buone notizie per gli Spurs arrivano però da Luka Modric, il terzo giocatore chiave degli Spurs. A Milano il centrocampista croato sbarcò con i postumi di un’operazione di appendicite; Redknapp gli concesse la mezzora finale, sufficiente per permettergli di lanciare Aaron Lennon verso la rete dell’1-0.
“Modric è il giocatore che manca al Manchester United per tornare ad essere la miglior squadra del mondo”, ha scritto il Guardian. Parole importanti per un giocatore che ha sempre scomodato paragoni illustri, in primis quello di Cruijff croato. Classe, rapidità di pensiero e di esecuzione, visione di gioco totale. Il tutto adattato ai ritmi di gioco forsennati della Premier League inglese “Ad alti livelli ciò che fa la differenza”, dice Modric, “non è solo quello che fai, ma soprattutto la velocità con cui lo fai. Senza dimenticare la mancanza di spazio. Quando giocavo in Croazia potevo contare fino a tre prima di impostare l’azione. In Inghilterra arrivo a malapena a uno”.
Trequartista sinistro a inizio carriera nella Dinamo Zagabria, al Tottenham Modric ha mostrato grande duttilità adattandosi in più ruoli: play-maker alla Pirlo davanti alla difesa (con Juande Ramos), seconda punta (agli inizi con Redknapp), trequartista centrale oppure centrocampista davanti alla difesa nell’attuale 4-2-3-1 degli Spurs. “Ho sempre avuto fiducia nei miei mezzi, ma non nego che la mia polivalenza mi abbia aiutato, specialmente agli inizi quando tifosi e stampa pretendevano tutto e subito da un giocatore pagato 16.5 milioni di sterline”. Le critiche comunque sono sempre state bruscolini per un figlio della guerra d’indipendenza croata costretto a lasciare la propria casa all’età di sei anni.
Forte di un contratto fino al 2016, oggi Modric è un giocatore da grandi partite. La sua capacità di verticalizzare l’azione risulta letale soprattutto nei match in cui il Tottenham può agire di rimessa. Partite proprio come quella di White Heart Lane. “L’Italia mi porta bene, il mio primo gol in nazionale l’ho segnato proprio contro gli Azzurri, a Livorno. Conosciamo tutti il valore del Milan, sarebbe un errore pensare di essere già ai quarti. Ma la Champions League è la nostra reale dimensione. Il Tottenham non è arrivato fino a qui per caso”.
Fonte: Il Giornale
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