Potrà anche risultare noioso e ripetitivo, ma ancora una volta il week-end di Eredivisie ha visto sugli scudi lo sloveno Tim Matavz. E se l’attaccante del Groningen offre reti e prestazioni superbe a cadenza settimanale, è giusto tributargli il dovuto riconoscimento. Fatte le debite proporzioni, non si fa del resto la stessa cosa con l’alieno Messi? La tripletta rifilata ieri al derelitto Willem II ha portato Matavz a quota 15 reti, a sole sei lunghezze dal primato assoluto di bomber stagionale del Groningen detenuto da Peter Houtman, 23 centri nella stagione 85/86, unico giocatore peraltro nella storia dei bianco-verdi ad aver sfondato il muro dei 20 gol in un campionato. Nella goleada al club di Tilburg la prima segnatura di Matavz, assistita dal solito lucidissimo esterno sinistro Dusan Tadic, è un manifesto alle qualità del nostro: tecnica, coraggio (per la giocata tentata) e grande istinto per la porta. Matavz insomma è uno che il gol lo “sente”. E il Groningen, portatosi a quattro lunghezze dalle capoliste Psv e Twente, può continuare a sognare.
L’Ado Den Haag non vinceva in casa del Psv Eindhoven dal 1971. Erano i tempi di Aad Mansveld, il miglior giocatore di sempre nella storia dei giallo-verdi di ‘s Gravenhage. Poi si è scatenato l’inferno, tra razzismo e violenza (i tifosi), caos (la società) e prestazioni di basso livello (la squadra). L’attuale stagione prometteva nuovamente sangue, sudore e lacrime; è finora arrivato invece un ottimo calcio e il (meritato) quinto posto in classifica, dopo aver espugnato campi quali l’Amsterdam ArenA e, appunto, il Philips Stadion. Merito di un rottame ormai prossimo alla pensione (Bulykin), di un carneade slovacco (Kubik), di un colabrodo difensivo (Derijck), di una pallida promessa da cinque partite belle all’anno (Verhoek), di un tifoso segaligno mascherato da giocatore (Immers) e di un tizio che due anni fa giocava ancora nei dilettanti (Toornstra). Queste le descrizioni di ieri. Oggi i soggetti citati sono tutti rivelazioni.
La vittoria mancava in casa Excelsior dallo scorso novembre. In suo soccorso sono arrivati Dirk Marcellis e Sergio Romero dell’Az Alkmaar, buoni samaritani che si sono dati da fare per annullare il vantaggio firmato dal loro compagno di squadra Sightórsson, permettendo così alla compagine di Rotterdam di riscoprire l’ebbrezza dei tre punti. Il terzino ha commesso un plateale fallo di mano in area di rigore, mentre il portiere ha prima ciccato la respinta sul (pessimo) penalty calciato da Vincken, facendosi poi scavalcare dal rimbalzo della punizione-cross del promettente interno di centrocampo Clasie. Ex talento del vivaio del Psv, che lo ha scaricato dopo un paio di stagioni da titolare, Marcellis è naufragato nei propri (evidenti) limiti tecnico-tattici. Romero invece continua a peccare di affidabilità, alternando grandi prestazioni ad errori imbarazzanti. I detrattori di Maradona ct – che lo aveva promosso titolare della nazionale argentina – continuano ad avere un argomento in più.
Fonte: Footballstories.net
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