Copertina glaciale ma doverosa dedicata al pokerissimo rifilato dall’islandese Kolbeinn Sigthórsson al Vvv Venlo. A differenza dell’impronunciabile Eyjafjallajökull, che lo scorso anno bloccò i cieli di mezza Europa, il vulcano Sigthórsson erutta solamente reti. Ne beneficia un Az Alkmaar a vocazione sempre più nordica: a parte l’altro islandese Johann Berg Gudmundsson – che ha completato il quadro dei marcatori nel 6-1 al malcapitato club di Venlo – il tecnico Gert Jan Verbeek può contare su due svedesi (Pontus Wernbloom e Rasmus Elm), un finlandese Niklas Mosiander e un danese Simon Poulsen. Fino alla scorsa settimana Sigthórsson – attualmente a quota 9 reti in Eredivisie, curiosamente tutte segnate in incontri casalinghi - era la terza scelta nelle gerarchie di Verbeek quale prima punta, alle spalle del brasiliano Jonathas e di Graziano Pellè. L’allenatore gli concedeva scampoli di partita o lo schierava fuori ruolo, trequartista centrale nel 4-2-3-1. Lui accettava ma non approvava. Sono una prima punta, diceva, il mio mestiere è segnare gol. Contro il Vvv è definitivamente passato dalle parole ai fatti.
Il classe 1990 Genero Zeefuik debuttava in Eredivisie nella stagione 2006/07 con il Psv Eindhoven targato Ronald Koeman all’età di 16 anni e 360 giorni (più precoci di lui nel club della Philips solo Stanley Bish e Wilfred Bouma). Poco meno di cinque anni dopo, gli ultimi due dei quali trascorsi in prestito in Eerste Eivisie prima nell’Omniworld (oggi Almere City) e poi nel Dordrecht (12 reti con gli Schapenkoppen), è arrivato il suo primo gol nella massima serie oranje. Una rete pesantissima, in pieno recupero, che ha evitato al Psv la figuraccia casalinga contro il fanalino di coda Willem II, che stava bloccando la capolista sull’1-1. Un gol all’ultimo respiro al quale ha prontamente risposto il Twente con Bryan Ruiz; il costaricano ha piegato il Feyenoord solamente nei minuti di recupero. Classifica di vertice pertanto immutata. Ma se Ruiz – rientrato dopo uno stop di due mesi causa infortunio – è uno dei punti cardine dei Tukkers, Zeefuik rappresenta per il Psv una piacevole riscoperta. Specialmente se Marcus Berg continuerà a non buttarla dentro.
Derby del nord senza storia. Troppo superiore il Gronigen rispetto all’Heerenveen dal punto di vista del collettivo e dell’organizzazione di gioco. I Frisoni sono un gruppo di solisti costretti a cantare in coro: non sempre la melodia è gradevole. E’ finita 4-1 per il Groningen ma, a conferma di quanto detto poco sopra, il gol più bello è da ascrivere all’Heerenveen: spiovente di Viktor Elm, sinistro al volo di Filip Djuricic dritto nel sette. Una gemma individuale di pregevole fattura. Il resto però è stato tutto di marca Groningen, con i soliti Matavz e Tadic sugli scudi a confermare quanto la voragine di punti che separa le due squadre in classifica sia ampiamente giustificata.
Fonte: Footballstories.net
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