Questa sfida non s’ha proprio da fare. Wesley Sneijder e Rafael van der Vaart sembrano destinati a continuare a pizzicarsi su Twitter, come avvenuto due settimane fa per il primo round tra Inter e Tottenham Hotspur, ma non in campo. Scontato il turno di squalifica dopo il rosso rimediato contro il Twente, Van der Vaart è a forte rischio per il match del White Heart Lane a causa di infortunio muscolare rimediato sabato contro il Manchester United. Un duro colpo per il club londinese, ma ancora di più per il trequartista oranje. “Sono infastidito per quanto accaduto”, ha dichiarato l’olandese, “ma farò di tutto per esserci martedì sera”. Non è una frase di circostanza. Non se ti chiami Van der Vaart e di fronte a te ci sarà il giocatore che ti ha soffiato il posto in nazionale.
La carriera di Van der Vaart e Sneijder, i due migliori prodotti del vivaio Ajax nell’ultimo decennio, è viaggiata su binari pressoché paralleli fino all’arrivo di Josè Mourinho, che ha impresso una decisa sterzata al percorso professionale del secondo, liberandolo dalla gabbia dorata di Madrid – condivisa proprio con Van der Vaart – e ponendolo al centro del vincente progetto-Inter. Da quel momento, Van der Vaart è stato oscurato dal connazionale. E se a Euro 2008 era toccato a lui il ruolo di trequartista centrale alle spalle della punta, con Sneijder costretto a “riciclarsi” a sinistra, due anni dopo in Sudafrica le gerarchie erano completamente ribaltate: Sneijder intoccabile numero 10, Van der Vaart in fascia, oppure in panchina. Recentemente è addirittura stato schierato come mediano davanti alla difesa, proprio il ruolo nel quale, per ironia della sorte, era stato confinato Sneijder nel Real Madrid per far posto ad una batteria di fantasisti che comprendeva anche l’attuale giocatore del Tottenham.
Sneijder contro Van der Vaart significa anche Yolanthe Cabau van Kasbergen contro Sylvie Meis, sfida mediatica tra le più belle del reame (olandese). Senza esagerazioni però; tra i due calciatori c’è sempre stato rispetto, nonostante la chiara somiglianza sotto il profilo tecnico-tattico li abbia messi in competizione fin dai tempi dell’Ajax. La differenza tra i due l’ha fatta la versatilità. Sneijder è un centrocampista multiruolo, Van der Vaart rende al meglio solo quando agisce centralmente alle spalle della punta, una posizione che gli ha permesso di fare faville ai tempi dell’Amburgo e che lo ha riproposto ad alti livelli oggi nel Tottenham (già 5 reti in Premier League). Ma non basta quando il tuo rivale nel frattempo è diventato campione d’Europa ed è tra i grandi favoriti alla vittoria del Pallone d’Oro. L’unico giudice che può ancora darti ragione è il campo. Sperando che non basti un muscolo troppo fragile per rovinare tutto.
Fonte Il Giornale
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