In Olanda il sogno di milioni di tifosi coincide con l’incubo di amministratori e forze dell’ordine, e assume le fattezze di una finale di coppa nazionale, trofeo molto ambito a quelle latitudini, tra Ajax e Feyenoord, le due rivali per eccellenza del calcio oranje. Quest’anno il sogno/incubo si è materializzato a marzo, quando le due compagini si sono sbarazzate rispettivamente di Twente e Go Ahead Eagles, qualificandosi per la finalissima. Programmata, come da ventuno anni a questa parte, al De Kuip di Rotterdam, la casa del Feyenoord.
E’ chiamato “De Klassieker”, la Classica, l’incontro tra Ajax e Feyenoord, una rivalità culturale ancor prima che sportiva. Da un lato l’operaia Rotterdam, primo porto d’Europa e polmone economico della nazione; dall’altro la ricca Amsterdam, centro culturale nonché meta turistica per eccellenza del paese. Rotterdam ha i grattacieli, gli unici in Olanda, mentre nel centro di Amsterdam ogni straat (via) e ogni gebouw (edificio) respira arte. Poi c’è il calcio, con il Feyenoord che ha portato per la prima volta la Coppa Campioni nei Paesi Bassi e l’Ajax che ha esportato il Calcio Totale. Dagli anni Ottanta però è arrivata anche la violenza, degenerata in una spirale apparentemente senza fine.
Nel 1997 a Beverwijk, località alla periferia di Amsterdam, ci è scappato il morto. Nel 2008 i sindaci di Amsterdam e Rotterdam, di fronte alle loro città devastate dagli incidenti, hanno vietato per cinque anni le trasferte ai tifosi della squadra ospite in occasione della partita. Una limitazione che valeva per il campionato, ma non era prevista per una finale di coppa. Ecco quindi arrivare, dopo una riunione congiunta tra il presidente della Federcalcio olandese, il Ministro degli Interni e i sindaci delle due città coinvolte, la decisione shock: cambio del regolamento in corsa e finale “sdoppiata” in due incontri, l’andata ad Amsterdam il 25 aprile, il ritorno a Rotterdam il 6 maggio, con accesso allo stadio consentito solamente ai tifosi della squadra di casa.
Una soluzione drastica resa necessaria dal clima creatosi alla vigilia della finale, con minacce di devastazione lanciate via internet da gruppi organizzati di Ajax e Feyenoord, e dagli enormi costi inerenti alla sicurezza (circa 1 milione di euro, ha stimato il sindaco Ahmed Aboutaleb) che la città di Rotterdam avrebbe dovuto sostenere in caso di finale unica. La decisione soddisfa anche i club, dal momento che è prevista la vendita di circa 100mila biglietti contro i 25mila “blindati” della finale unica. Gli unici scontenti sono, ovviamente, i tifosi, impegnati su entrambi i fronti a scagliarsi contro ipotetici complotti a danno della propria squadra. “Klassieker vermoord”, si è letto su alcuni striscioni comparsi recentemente al De Kuip. Hanno ucciso la Classica. Viste le premesse, è forse il male minore.
Nessun commento:
Posta un commento