domenica 14 marzo 2010

Momenti di gloria: Stade Reims

Si può essere maestri di calcio in molti modi. Se per Rinus Michels il calcio era una guerra, per Albert Batteux era gioia, e non a caso parlava di “le football en joie”. Il primo era soprannominato “il Generale” per la durezza dell’approccio con i giocatori; il secondo invece “l’Intellettuale” perché all’autoritarismo contrapponeva toni più soft, modi signorili e un’oratoria degna di un politico navigato. L’infanzia trascorsa nella martoriata regione di Champagne-Ardenne, teatro di sanguinose e interminabili battaglie di trincea tra la Francia e gli imperi centrali di Germania e Austria-Ungheria nel corso della Prima Guerra Mondiale, gli aveva procurato una naturale repulsione nei confronti di parole quali “battaglia”, “scontro” e “soldati”. I campi distrutti, le mutilazioni dei poilus (i soldati della fanteria francese), lo spettro della fame; uno sport bello e vitale come il calcio non poteva contenere nel proprio vocabolario termini simili. L’accenno a Michels tuttavia non è casuale: il suo rivoluzionario calcio totale capace di stupire il mondo negli anni Settanta con Ajax e Olanda contiene spunti e idee che fecero la loro comparsa, ad uno stato ancora embrionale, una decina di anni prima in Francia. Dove c’era un allenatore che schierava cinque attaccanti di ruolo predicando un calcio offensivo fatto di passaggi corti e rapidi, triangolazioni, possesso palla e continuo movimento dei giocatori. Era Monsieur Batteux e il suo Stade Reims. Fu davvero troppo facile per la critica ribattezzarlo “calcio-champagne”.
Pronti-via, e il 13 giugno del 1956 al Neckarstadion di Stoccarda il Real Madrid di Gento e Di Stefano è già sotto di due reti contro gli scatenati Rouge et Blanc, il cui calcio armonico, a detta della loro stella più fulgida, Raymond Kopa, “combinava intelligenza e spettacolarità”. Il maggior tasso tecnico delle Merengues non sembrava sufficiente di fronte al collettivo francese, che a mezz’ora dalla fine si trovava ancora in vantaggio, questa volta per 3-2. Poi arriva il classico episodio che decide la Storia scavando un profondo solco che divide vincenti e perdenti; quel giorno si materializza sotto forma di un clamoroso palo colpito da Jean Templin. Avrebbe potuto essere il crollo definitivo del Real, ne diventa invece il punto di rinascita; segnano Di Stefano e Gento, e la prima edizione della Coppa dei Campioni finisce in Spagna. Ci finirà poche settimane dopo anche la stella dello Stade Reims, Kopa, centravanti tattico brevilineo dal dribbling devastante e dalla visione di gioco “totale”. Le Napoleon du Football, il primo giocatore francese a vincere il Pallone d’Oro, il miglior giovane giocatore al Mondiale tedesco del 1954 e il miglior giocatore in assoluto a quello in Svezia quattro anni dopo. Il più grande, prima dell’avvento di un certo Michel Platini.Raymond Kopazewski, figlio di polacchi emigrati negli anni Venti nel villaggio di Nouex-les Mines, Francia Settentrionale, per lavorare nelle miniere, era una delle scoperte di Albert Batteux, che nel 1951 aveva convinto il presidente dello Stade Reims Henri Germain a sborsare 1.8 milioni di franchi francesi per assicurarselo dall’Angers. Batteux era stato promosso allenatore l’anno prima all’età di 29 anni. Le perplessità di molti dirigenti, preoccupati dall’insediamento in panchina di una persona più giovane di alcuni elementi della squadra, suoi ex compagni (Batteux giocava come centrocampista nello Stade Reims), non frenarono Germain. Nel 1953 arriva il titolo nazionale e la vittoria della Copa Latina (torneo internazionale al quale partecipavano le migliori squadre di Italia, Spagna, Francia e Portogallo, poi sostituito proprio dalla Coppa Campioni), quest’ultima ottenuta con un secco 3-0 al Milan del Gre-No-Li. Il quintetto d’attacco Appel-Glovacki-Kopa-Sinibaldi-Méano fa sfracelli, e nel 1955 entra in bacheca un altro campionato. Batteux non si dimostra solo maestro di tattica, ma allenatore innovativo a tutto tondo, introducendo nella preparazione estiva i “seminaires”, sorta stage psico-atletici durante i quali i giocatori vengono sottoposti ad un durissimo tour de force di dieci giorni che combina preparazione fisica, tecnica e psicologica.
Persi la Coppa dei Campioni e Kopa nel 1956, Batteux riparte prelevando dal Nizza Just Fontaine, affiancato in avanti dall’interno offensivo Roger Piantoni, dall’ala sinistra Jean Vincent e dall’attaccante Renè Bliard. Arriveranno altri tre titoli, nel ’58, nel ’60 e nel ’62, più un terzo posto al campionato mondiale svedese del 1958 “conquistato”, ricorda ancora Kopa, “più dallo Stade Reims che dalla Francia”. Il club francese forniva infatti ai Galletti bel otto elementi (inclusi il difensore Robert Jonquet e il mediano Armand Penverne), oltre allo stesso Batteux, che vedrà la sua squadra arrendersi in semifinale solamente al cospetto del Brasile di Pelè, Didi, Vavà e Garrincha. Fontaine chiude capocannoniere con 13 reti, record tutt’oggi imbattuto. Il 1958 è anche l’anno dell’accoppiata campionato-coppa di Francia, quest’ultima vinta grazie ad un 3-1 al Nimes in finale firmato Bliard (doppietta) e Fontaine. L’anno successivo lo Stade Reims, trascinato dalla reti del “pied noir” (così sono definiti i francesi nati in Africa e poi rimpatriati) Fontaine, autore di 10 gol, è di nuovo in finale di Coppa Campioni, sempre contro il Real Madrid. Lo champagne dei francesi però evapora subito e l’incontro si chiude con un 2-0 senza storia.
Gli anni Sessanta portano il declino; rientra alla base Kopa ma è in parabola discendente; Fontaine lascia il calcio giocato a soli 29 anni per un brutto infortunio; nel 1963 lo Stade Reims non rinnova il contratto a Batteux. Nel 1992 il club fallisce ed è costretto a ripartire dai dilettanti. Dieci anni dopo Christope Chenut, boss della Lacoste, riporta in club in Ligue 2, dove langue tuttora senza arte né parte. Il figlio talentuoso di un minatore polacco e un genio visionario della Marna che vede il calcio come un inno alla gioia sono eventi che capitano una sola volta nella vita.

Palmares
Campionato francese (6): 1949, 1953, 1955, 1958, 1960, 1962.
Coppa di Francia (2): 1950, 1958.
Coppa di Lega (1): 1991.

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